MotoGP

MotoGP, Ciabatti: «L’Indonesia dovrebbe avere una gara in calendario»

Il Direttore Sportivo della Ducati Paolo Ciabatti ha parlato della necessità di costruire nuovi circuiti in Asia dove la MotoGP sta godendo di un grande successo

La MotoGP negli ultimi anni ha visto crescere in maniera esponenziale il proprio seguito, diventando uno degli appuntamenti sportivi più attesi per gli appassionati di tutto il mondo, uno dei luoghi dove questo affetto è maggiormente aumentato è l’Asia: durante gli appuntamenti pre stagionali, le presentazioni e le gare i tifosi sono sempre calorosi e numerosi ed anche per questo motivo quest’anno è stata aggiunta la tappa in Thailandia. Le gare sono così diventate 19, un numero già importante che ha fatto storcere il naso a molti piloti della classe regina: «Una gara in più non farà la differenza ma non continuerò a correre se si andrà oltre le 20 gare», dichiarò Marc Marquez dopo l’annuncio dello scorso anno.

Sull’argomento è tornato Paolo Ciabatti, il direttore Sportivo della Ducati intervistato da Speedweek: «I piloti sono seguiti incredibilmente in Indonesia, ad esempio, il 40% dei miei follower su Instagram proviene da lì. All’inizio di febbraio, ero lì con Lorenzo e Dovizioso per un evento e i fan erano completamente pazzi quando hanno visto i piloti che per loro sono veri eroi. Ci sono diversi progetti per la costruzione di un tracciato in questo Paese e speriamo in una decisione per il 2019. Ci saranno elezioni e dopo prenderanno la decisione definitiva». Queste le parole di Ciabatti che ritiene di dover dare maggiore importanza ai numerosi appassionati indonesiani delle due ruote. Un’ulteriore tappa farebbe cambiare ancora una volta il calendario MotoGP e non è chiara per adesso la reazione dei piloti, anche se questa eventuale new entry potrebbe sostituire uno dei tracciati attualmente in programma, per evitare di far salire troppo il numero delle gare in una stagione.

Consulta qui il Calendario MotoGP 2018.

Alice Lettieri

Aspirante giornalista sportiva, nei circuiti mi sento a casa e penso che niente sia paragonabile al rombo di una moto.

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