valentino rossi yamaha freno staccata
Il ritorno in tempi record di Valentino Rossi ad Aragon è stato già di per sé una grande impresa. Ma per di più ‘il Dottore’ è riuscito a condirla con prestazioni in qualifica e gara di altissimo livello, quasi come quando è in piene forze, e stupendo tutti. Qualcuno ha perfino gridato al “miracolo” sportivo, ma dietro a tutto c’è stata semplicemente grande dedizione, passione e sofferenza dell’atleta, oltre che qualche piccolo accorgimento tecnico che lo ha supportato. Merito di una Yamaha che ha cercato di mettere il suo campione nelle migliori condizioni per poter guidare senza difficoltà alla gamba destra operata solo una ventina di giorni prima, e di un innovazione nell’impianto frenante che il fornitore ufficiale della MotoGP Brembo sta perfezionando già da più di un mese con la casa dei “tre diapason”: stiamo parlando di un doppio sistema per azionare il freno posteriore, che consiste nel tradizionale pedale sotto la pedana, oppure in una leva posizionata sul manubrio, come già avviene sulla Ducati di Dovizioso e su altre moto in griglia, ma non ancora su alcuna Yamaha.
Ad Aragon queste soluzioni sono state avvistate sia sulla M1 di Rossi che su quella di Vinales, il quale dimostra quindi coi fatti di rifarsi pedissequamente ai set-up del compagno per migliorare anche la propria moto. La necessità è stata sollevata dal pesarese in virtù del dolore che avvertiva nel torcere la gamba per frenare, e dal concomitante bisogno di affinare l’accelerazione in uscita di curva ricorrendo al freno posteriore: così facendo Valentino ha potuto limitarsi all’uso del piede solo nell’impostare le traiettorie di ingresso, e a quello del pollice nella parte finale dei tornanti. Già dai test di Brno era comparsa questa novità in Yamaha. Nel futuro delle MotoGP potrebbe esserci dunque la possibilità per i piloti di scegliere se frenare la ruota posteriore con il pedale o con la mano.
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