MotoGP

MotoGP, da Stoner a Dovizioso: la tendenza in Ducati ad allontanare i piloti vincenti

Non è ancora giunta la firma tra Ducati e Dovizioso e la situazione porta alla mente ricordi di una storica separazione in salsa bolognese: quella con Casey Stoner

La Ducati sembra non riuscire ad imparare dai propri sbagli. Quando Casey Stoner vinceva con la Desmosedici e Marco Melandri con la stessa moto incassava anche venti secondi a gara, il pilota di Ravenna cercò di far capire che quella moto aveva dei problemi molto gravi e che solo l’australiano era in grado di portarla al limite. Le affermazioni di Macio furono a tal punto ignorate che invece di fare di tutto per cambiare rotta al progetto, si scelse di credere che i problemi fossero altrove. Poi iniziarono i guai fisici di Stoner nel 2009, e invece di comprendere che la chiave del successo era proprio il talento dell’australiano, salvaguardandolo al massimo in un momento delicato, si pensò bene di fare la corte ad altri piloti fino al punto di indispettire l’australiano facendolo volare verso la Honda.

L’era di Valentino Rossi avrebbe dovuto dimostrare che non serve un Top Rider per vincere con la Ducati, bensì un pilota in grado di interpretare al meglio la moto, questa moto dalle caratteristiche così particolari. Ma nel 2016, invece di continuare con Dovizioso e Iannone, si scelse di spendere 25 milioni di euro per ingaggiare Jorge Lorenzo, uno che ha sempre fatto della propria velocità in curva il cardine dei suoi successi in pista. Ovvero l’esatto opposto delle caratteristiche della Desmosedici.

Facile ragionare col senno di poi, ma saremmo stati curiosi di scoprire dove sarebbe potuta arrivare la Ducati investendo almeno parte di quei 25 milioni in sviluppo sulla moto, invece che nell’ingaggio di un pilota che finora ha sostanzialmente deluso e continua a farlo. Probabilmente non è colpa sua, si tratta semplicemente di un matrimonio che non funziona oggi e non sembra poter funzionare in futuro. La cosa che però desta ancora maggiore preoccupazione, è tutto ciò che sta accadendo a Dovizioso, ovvero il pilota in grado di tenere testa ad un certo Marc Marquez fino a Valencia nel 2017 e il leader del mondiale 2018 in questo momento.

Le ultime dichiarazioni di Dovizioso e del suo manager hanno fatto comprendere che un accordo per il futuro non è ancora stato trovato, e che le parti sono ancora lontane. Nonostante tutte le dichiarazioni di facciata di Tardozzi, Ciabatti e dello stesso Domenicali, l’offerta della Casa italiana e le richieste del pilota, risultano in questo momento piuttosto discordanti. Quindi Ducati sta commettendo di nuovo lo stesso sbaglio commesso in passato con Casey Stoner? Ducati davvero non comprende che in questo momento il valore aggiunto del pacchetto è proprio Andrea Dovizioso e che quindi deve fare di tutto per tenerselo stretto?

Anche la Honda ha una moto di alto livello, ma senza Marquez e senza tutto il caos dell’Argentina cosa avrebbe vinto finora nel 2018? Lo spagnolo rappresenta a modo suo il valore aggiunto imprescindibile per la HRC, che infatti ha speso cifre molto importanti per trattenerlo ed allontanare le sirene KTM e Red Bull. Si vocifera di una firma ormai avvenuta tra Zarco e KTM, ma non c’è niente di ufficiale. Ducati vuole davvero rischiare di perdere Dovizioso, ovvero ciò che rappresenta oggi per Borgo Panigale quello che rappresentava Stoner nel suo periodo in Rosso? Errare è umano, perseverare non può diventare Ducatistico.

Bruno Neri

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