MotoGP

MotoGP, Vinales: avvio super e niente titolo? Non succede dal 1999

Maverick Vinales ha dettato legge ad inizio stagione vincendo le prime due gare, ma poi ha perso competitività. L’ultimo ad iniziare così bene senza poi diventare campione fu Kenny Roberts Jr

Veloce, velocissimo, per molti il favorito al titolo mondiale. L’avvio di stagione di Maverick Vinales, al primo anno in casa Yamaha, era stato da superstar assoluta: ottimi risultati nei test invernali e poi due vittorie nelle prime due gare dell’anno in Qatar e Argentina, dimostrando un feeling assoluto con la Yamaha M1 che sembrava poter essere il preludio ad una stagione da dominatore. D’altronde gli ultimi due piloti a vincere i primi due Gran Premi della stagione erano stati Marc Marquez nel 2014, aprendo quella che sarebbe poi diventata una striscia leggendaria di 10 successi di fila, e Valentino Rossi nel 2001, nella prima annata di quello che sarebbe diventato il suo dominio incontrastato dei primi anni del millennio sulla classe 500/MotoGP. I precedenti per il dominio di Maverick Vinales c’erano tutti, ma la piega presa dalla stagione è stata molto diversa: prima il ritiro ad Austin, poi la crescita di Valentino Rossi, quindi l’esplosione del testa a testa tra Marquez e Dovizioso e il concomitante calo delle prestazioni di Yamaha l’hanno relegato da favorito a terzo incomodo, aggrappato ancora al sogno mondiale, ma con poche speranze concrete di poterlo realizzare.

Qualora il titolo iridato dovesse davvero prendere la strada di Honda o Ducati sarebbe la prima volta dal 1999 che un pilota vincente nei primi due round stagionali manca poi il bersaglio grosso del campionato. Quella volta tocco a Kenny Roberts Jr. in sella alla Suzuki, curiosamente la Casa per cui Vinales ha corso fino allo scorso anno. Il mondiale 500 GP del 1999 fu equilibrato e particolare, segnato soprattutto dall’infortunio dell’immenso Mick Doohan che cadde a 200 Km/h con la sua Honda NSR 500 Repsol durante le qualifiche del GP di Jerez riportando molteplici fratture su tutto il corpo. Una caduta che lo costrinse di fatto a ritirarsi. Quello era il terzo appuntamento del campionato e Roberts aveva già vinto le gare di Malesia e Giappone, con l’australiano che aveva chiuso in quarta e seconda posizione le due tappe.

L’infortunio Jerez pose fine alla carriera di Doohan ma fu il trampolino di lancio per l’altro alfiere della Honda Repsol, Alex Criville, che fece filotto conquistando le 4 gare successive e mettendo assieme un margine di punti di vantaggio che Roberts e la Suzuki non furono più in grado di recuperare, nonostante un buon finale di stagione. Criville vinse il mondiale con 2 gare d’anticipo ottenendo a fine anno 6 vittorie contro le 4 di Kenny Roberts Jr. A consolare Vinales da questo parallelismo può essere però quanto accadde l’anno successivo: nel 2000 fu proprio Roberts ad imporsi su un Rossi debuttante in 500 e Biaggi portando alla Suzuki quello che ancora adesso resta il suo ultimo titolo mondiale piloti vinto.

Matteo Senatore

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