
Novità incidente stradale (www.motorinews24.com)
La sentenza, emessa dalla Sezione IV Penale, ha ribadito un principio fondamentale in materia di responsabilità stradale.
La Corte di Cassazione ha nuovamente affrontato il tema della responsabilità per incidente stradale, sottolineando l’importanza di prestare attenzione anche alle imprudenze altrui, senza tuttavia escludere la colpa del conducente coinvolto quando questi non adotti le necessarie cautele. La sentenza n. 23939 del 27 giugno 2025, emessa dalla Sezione IV Penale, ha ribadito un principio fondamentale in materia di responsabilità stradale, bilanciando il principio di affidamento e la prevedibilità dell’imprudenza altrui.
La vicenda giudiziaria e i fatti accertati
Il caso esaminato dalla Corte trae origine da un incidente in cui un conducente, durante una manovra di retromarcia, ha colpito un motociclo, causando lesioni gravissime alla persona offesa, poi deceduta in ospedale. Nel corso dei processi di primo e secondo grado, sia il Tribunale che la Corte di Appello di Cagliari avevano condannato l’imputato per violazione dell’art. 154, comma 1, lettera a) del Codice della Strada e per il reato previsto dall’art. 589 bis c.p., riconoscendo una colpa generica e specifica dovuta alla mancata prudenza nella fase di retromarcia.
Dai fatti accertati emergeva che il conducente aveva effettuato la retromarcia senza assicurarsi che la manovra fosse sicura, invadendo la carreggiata di circa un metro e mezzo senza avere visibilità sull’incrocio. Tale comportamento aveva intralciato il passaggio del motociclo, che procedeva a velocità contenuta, impedendo così la precedenza al veicolo in retromarcia e generando l’incidente fatale.
Visualizza questo post su Instagram
Nel rigettare il ricorso dell’imputato, la Cassazione ha riaffermato principi consolidati nel diritto della circolazione stradale. In particolare, la manovra di retromarcia deve essere eseguita con estrema cautela, lentamente e con il completo controllo dello spazio retrostante. Se il conducente si trova in una situazione in cui la visibilità è impedita da ostacoli o dalla conformazione della strada, è obbligato a ricorrere anche all’aiuto di terzi per garantire la sicurezza di terzi utenti della strada.
La Corte ha sottolineato che il conducente non può in alcun modo fare affidamento sul comportamento prudente degli altri utenti della strada: l’eventuale imprudenza altrui non costituisce una causa sopravvenuta tale da escludere la responsabilità propria, ma può solo rappresentare una causa concorrente nell’incidente.
La sentenza chiarisce come il principio di affidamento, per cui ogni utente della strada può ragionevolmente aspettarsi il rispetto delle regole da parte degli altri, non sia assoluto. La responsabilità del conducente coinvolto nell’incidente può essere esclusa solo nel caso in cui l’imprudenza altrui sia imprevedibile o eccezionale. In tutti gli altri casi, l’utente della strada è tenuto a prevedere e prevenire anche comportamenti non conformi, purché rientrino nel limite della prevedibilità.
In questo modo, la Cassazione ha confermato un equilibrio normativo che impone a ciascun conducente di mantenere una condotta prudente e attenta, specialmente quando si effettuano manovre complesse come la retromarcia, riconoscendo però che l’imprudenza altrui può concorrere alla causazione dell’evento senza però sollevare completamente dalla responsabilità chi non ha adottato le dovute precauzioni.