Superbike

Le Pagelle di Di Pillo: Caricasulo e Rea sono da 10 pieno

Un fine settimana intenso, vissuto tra le imprese di Jonathan Rea e l’affermazione di Federico Caricasulo, il nuovo volto dell’Italia che vince in moto. Di Pillo gli regala due 10 meritatissimi

Dalla noiosetta Superbike all’entusiasmante Supersport, passando per piloti che entusiasmano e regolamenti da riscrivere. Di Pillo ne ha per tutti nelle sue pagelle del lunedì.

Federico Caricasulo 10 – Grandissima vittoria di un ottimo Federico Caricasulo che entra ufficialmente, a soli 20 anni, nel ristretto numero di piloti italiani in grado di vincere una gara Iridata. Bravo!

Jonathan Rea 10 – Il campione del mondo 2015 e 2016 è partito a testa bassa dritto verso il mondiale 2017. Impeccabile velocissimo e soprattutto mentalmente roccioso per come ha reagito a tutte le partenze imposte dalla terza fila o alle bandiere rosse che hanno stoppato gara due.

Supersport 9 – Categoria considerata minore e invece è la vera regina dello spettacolo di ogni week end del Mondiale delle SBK. Superbike che ormai non riescono più a trovare la strada dello spettacolo e dei duelli che non mancano mai nella Supersport.

Tom Sykes 8 – Riesce a infilare per due volte all’ultimo giro un Melandri ingenuo e poco reattivo. Tom con due podi rimane in scia al compagno Rea e a Davies nel mondiale.

Yamaha 7 –  Finalmente riescono a far andare le bellissime R1. Nelle prime 4 gare stagionali la squadra dei tre diapason dopo il trasferimento a Gerno di Lesmo ha trovato la strada giusta per combattere ad armi pari con le avversarie. Lowes è 4° nel mondiale e sempre ai piedi del podio che sicuramente arriverà nelle prossime gare.

Fores-Barni 8 – Lo spagnolo con una Panigale privata preparata dal bravissimo Barnabò, ha corso in mezzo agli ufficiali mettendosi dietro fior di moto ufficiali come ai tempi del mitico team Ferracci.

Althea BMW 7 – Al team privato Althea BMW che combatte sempre contro le moto ufficiali e spesso ne mette dietro parecchie. Torres è partito per la stagione 2017 carico, veloce e regolare. Oltre ad essere il pilota più simpatico e divertente in mezzo a questi britannici spenti e impaccati.

Roberto Rolfo 7 – Con un po di fortuna riesce a rimanere in testa al mondiale WSSP grazie a 11 sorpassi effettuati a causa di un motore bizzoso e stanco che lo ha costretto a partire in fondo allo schieramento.

Piloti Ducati Aruba 5 – In Thailandia hanno commesso errori banali ma che possono diventare pesanti nel corso della stagione. Per i Ducatisti In questa fase iniziale del mondiale la parola d’ordine doveva essere braccare Rea senza sbagliare. Invece Davies cade proprio nel tentativo di attaccare il nuovo scomodo compagno di squadra ma soprattutto non riesce ad approfittare appieno del colpo di fortuna offerto dalla bandiera rossa che lo riporta solo al sesto posto. Marco Melandri vince il “Piccione d’Oro” per aver subito per ben due volte il sorpasso all’ultimo giro da parte di Sykes. Almeno in gara due poteva provare a fare ostruzione in modo più deciso e combattivo.

Campionato SBK 5 – Dopo la gara vivace incerta e spettacolare di Phillip Island, la SBK  ripiomba nella noia più profonda con due gare senza duelli, sorpassi o quelle caratteristiche di spettacolo che hanno fatto innamorare tutti gli appassionati del mondo. Elettronica invasiva e troppe limitazioni regolamentari impediscono ai progettisti di colmare quelle piccole differenze che separano le varie moto per riportare l’equilibrio necessario per avere gare di gruppo e bella battaglia.

Griglia Invertita 3 –  Assolutamente antisportiva, pericolosa, inutile e penalizzante. Non serve a nulla, tantomeno a creare spettacolo o ridare equilibrio ad una categoria dove i veri nemici sono l’elettronica ed i regolamenti. Inoltre per un campione che vince gara uno vedersi retrocedere in terza fila è davvero avvilente e inspiegabile.

Giovanni Di Pillo

Giornalista e telecronista sportivo, grande appassionato di moto, ha avuto importanti esperienze televisive a TMC/La7. Dal 2013 è tornato a commentare la SBK per Eurosport.

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