MotoGP

Puig contro Pedrosa. Il manager velenoso sull’ex pilota Honda

Puig e Pedrosa hanno lavorato insieme dal 1999 al 2013. Dopo 5 anni di separazione, il manager è arrivato in Honda, dove ha licenziato Dani

Alberto Puig è il talent scout che ha portato Daniel Pedrosa in Motomondiale dopo averlo individuato nella Movistar Cup del 1999. Nelle serie cadette della 125 e 250 – attuali Moto 3 e Moto 2 -, lo spagnolo ha vinto tre mondiali complessivi, diventando uno dei più promettenti piloti del panorama internazionale. Il salto di qualità decisivo in Classe Regina, tuttavia non è mai arrivato.

Per lui tanti podi Mondiale e diverse vittorie in gare singole, ma nessun successo in campionato, complice anche la concorrenza devastante di quegli anni: con Rossi, Stoner e Lorenzo, per concludere con il demonio Marc Marquez. Pedrosa e Puig hanno sempre lavorato insieme da quel lontano 1999, per separarsi nel 2013 e ritornare a collaborare nel 2018, quando il manager spagnolo è stato nominato direttore dalla HRC. Al suo arrivo, Puig ha subito dovuto affrontare la questione del rinnovo di Marquez e quella più spinosa di non rinnovare il contratto a Pedrosa. Puig si è dunque concentrato sulla scelta del nuovo compagno di squadra di Marc.

Il manager comunque ha provato a spiegare chiaramente i motivi della sua difficile scelta, relativi anche ai mancati successi Mondiale di Pedrosa: «Sono stato con Dani fino al 2013. Quest’anno ho lavorato di nuovo con lui e l’ho trovato diverso dal ragazzo che ricordavo. Ad ogni modo, per essere un campione della MotoGP devi fare cose che lui non ha fatto. Nella vita nessuno ti regala niente. Penso che avrebbe potuto fare di più, perché ha tanto talento. È un pilota che può stare nei primi cinque senza sforzarsi troppo. Però non mi interessa molto».

Pedrosa, che in carriera ha dovuto far fronte a tanta sfortuna e numerosi infortuni, ha risposto alle parole di Puig con evidente amarezza sul suo profilo Facebook: «Mi rammarico per la visione e la delusione che Alberto Puig ha dei risultati che ho raggiunto, ma trovo curioso che abbia cambiato così bruscamente, da un giorno all’altro, la sua opinione su di me. Spero che un giorno lo supererà. Gli ho dato il meglio di me stesso, offrendo tutto ciò di cui ero capace in ogni momento. Avrei apprezzato che mi avesse manifestato di persona tutto questo risentimento, invece di aspettare di farlo ora che non sono più nella squadra, perché ora non mi motiva più minimamente. Tutto ha il suo momento. In ogni caso, dovrebbe lasciare in pace chi non parla male di lui».

Pedrosa, che ha lasciato il Team Honda Repsol a fine stagione, da martedì vestirà per la prima volta i panni di collaudatore KTM.

Gabriele Montoli

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