
Te lo dice l'avvocato - www.MotoriNews24.com
A volte, conviene stare in silenzio anche se si ha ragione: il motivo è chiaro e gli automobilisti non possono più ignorarlo.
In un paese civile, il ricorso, di qualsiasi tipo, è la base della possibilità di ottenere una giustizia equa ed imparziale: questo tipo di azione, infatti, consente di provare a ribaltare una sentenza che non si ritiene giusta; in campo automobilistico è spesso utilizzata da guidatori che hanno ricevuto una multa e pensano di non aver commesso nessun tipo di illecito e, tramite un Giudice di Pace, è possibile tentare di fare giustizia se si ritiene di aver subito qualcosa che non si meritava.
Fare ricorso contro una sanzione è possibile a patto di farlo entro 60 giorni dall’avvenuta notifica dell’atto e in diversi casi, da quello in cui si riceve una multa ritenuta ingiusta – non si ha commesso il fatto o c’è un errore di segnalazione della targa – fino a quello più attuale, in cui si pensa di aver ricevuto una multa per eccesso di velocità tramite un Autovelox non correttamente omologato.
In tutto questo però, bisogna fare attenzione perché emettere un ricorso non è garanzia di vincere questo contenzioso e riavere i soldi ed i punti della patente; perderlo, così come in ambito giuridico, significa andare incontro a spese amministrative aggiuntive – famoso il caso dell’automobilista neozelandese che ne ha presentati così tanti da pagare 18mila dollari in spese processuali – e la possibilità che la multa sia confermata lo stesso, anche se avete ragione!
Ricorso per multa, quando conviene e quando no
Stando a quanto consigliano i Giudici di Pace – potete chiedere voi stessi un consulto per verificare – ci sono dei casi in cui il ricorso non conviene affatto e, paradossalmente, a meno di non perdere una quantità elevata di punti della patente, cosa improbabile nei casi che andremo a vedere a breve, la cosa migliore da fare è pagare la multa e non creare troppa confusione…

Il caso più rilevante riguarda infrazioni con un costo molto basso, come lasciare aperto il finestrino dell’auto – 42 euro – o sosta vietata – 80 euro – poiché i costi per il ricorso stesso potrebbero finire per essere molto più alti. Per un ricorso la prima spesa da affrontare è di 43 euro, necessari a pagare il bollo per la documentazione. Diversi Giudici di Pace segnalano che è molto improbabile che questa somma vi venga poi rimborsata.
Anche i casi in cui avete preso una multa in una città lontana, esempio, siete di Roma ma eravate in vacanza a Palermo e vi hanno multato ingiustamente per divieto di sosta, possono risultare molto costosi. Sarà infatti necessario affrontare una trasferta per assistere all’udienza, cosa che vi costerà un viaggio e magari anche un permesso da lavoro, specie se siete liberi professionisti e non vi vengono pagate le ferie.
Per finire, pagare entro cinque giorni molte multe come quelle che potete prendere sull’autobus se siete senza biglietto abbatte notevolmente la cifra Dal punto di vista economico, questa è sicuramente la più saggia cosa che un Giudice di Pace possa consigliarci. Chiaro però che se volete andare fino in fondo per questione di principio e per non darla vinta al “sistema” dato che siete sicuri dell’ingiustizia di quella sanzione, la libertà di fare ricorso anche a costo di perderci dei soldi è tutta vostra.