
Un danno da nulla diventa un inferno! - www.MotoriNews24.com
Un banale graffio costa carissimo ad un proprietario di una Tesla Model Y. Il costo da incubo è questo.
Non sembrava un danno grave. All’inizio: qual è la massima spesa che affrontereste per un graffietto alla carrozzeria della vostra auto? Qualunque essa sia, è sicuramente inferiore a quella che un proprietario si è visto presentare da Tesla, noto costruttore di auto EV.
Questo costo non deriva solo dalla complessità tecnica, ma anche dalla politica aziendale di Tesla che, come altre case automobilistiche premium, applica tariffe elevate per pezzi di ricambio originali e servizi specializzati. A ciò si aggiunge la difficoltà crescente nel reperire componenti, un problema che si sta aggravando a livello globale a causa delle catene di approvvigionamento ancora instabili dopo la pandemia.
Un altro aspetto sorprendente della vicenda riguarda l’assicurazione. Nel caso in cui il proprietario si dichiari responsabile dell’incidente, il premio assicurativo potrebbe aumentare di circa 1.000 dollari all’anno per i successivi cinque anni, portando il costo complessivo a 5.000 dollari aggiuntivi. Questo significa che un semplice graffio rischia di trasformarsi in una spesa quinquennale, difficilmente sostenibile per molti. Ma vediamo di quanto si parla nel dettaglio.
Ci comprava un’altra auto
Riparare una Tesla dopo un incidente apparentemente lieve può trasformarsi in un vero incubo economico e logistico. È quanto emerge dal caso di un automobilista statunitense proprietario di una Model Y che, dopo aver urtato un dissuasore, si è visto recapitare un preventivo di riparazione pari a ben 11.671 dollari. Un conto salato, che va ben oltre il valore visibile dei danni e che racconta una realtà sempre più complessa nel mondo dell’auto elettrica di lusso.
Le immagini diffuse dal proprietario su Reddit mostrano danni che, a prima vista, sembrano modesti: una porta ammaccata, una modanatura staccata e qualche segno di vernice trasferita. Tuttavia, il preventivo elaborato da un’officina autorizzata Tesla rivela una realtà molto più articolata. La riparazione richiederebbe oltre 60 ore di manodopera, a un costo orario di 91 dollari, con il totale che raggiunge quasi 12.000 dollari.
Non è un caso isolato: si moltiplicano infatti le segnalazioni di automobilisti che si trovano a dover affrontare fatture sproporzionate per danni modesti. Un esempio estremo è quello di un proprietario di un veicolo elettrico Rivian, che ha ricevuto un preventivo di quasi 85.000 dollari per una riparazione legata a un graffio. Allo stesso tempo, diverse assicurazioni stanno dichiarando veicoli “economicamenti non riparabili” anche in presenza di danni limitati, scoraggiando così le riparazioni e spingendo verso la sostituzione totale.

Questa situazione mette in luce una contraddizione di fondo nel mondo dell’auto elettrica: se da un lato Tesla e altre case sono riuscite a raggiungere livelli produttivi e tecnologici senza precedenti, dall’altro la manutenzione e la riparazione rischiano di diventare un ostacolo per molti utenti. La promessa di un futuro più verde e sostenibile si scontra con una realtà fatta di costi elevati, disponibilità limitata di pezzi di ricambio e necessità di interventi altamente specializzati.
In Cina, per esempio, Tesla sta affrontando difficoltà simili, con un aumento delle contestazioni da parte dei clienti insoddisfatti. Questo scenario evidenzia come l’accesso a una mobilità a basso impatto ambientale possa tramutarsi in un lusso, riservato a chi può permettersi spese ingenti anche per danni minori. Il semplice gesto di parcheggiare senza danni potrebbe trasformarsi in un investimento economico notevole, mettendo in crisi la diffusione di massa dei veicoli elettrici premium.