
Vogliono 6.000 euro per riparargli l’auto, ma il meccanico di fiducia sbugiarda il concessionario disonesto - motorinews24.com
Meccanico di fiducia sbugiarda il truffatore: la richiesta esorbitante del concessionario Honda.
Jonathan, proprietario di una Honda Odyssey, si è trovato ad affrontare un problema durante la guida: la spia rossa di allarme dell’airbag si è accesa improvvisamente sul cruscotto. Dopo una settimana di attesa, sperando in un errore del sistema, ha deciso di rivolgersi al concessionario ufficiale Honda. Confidando nella garanzia dell’auto, che aveva meno di tre anni. Tuttavia, la garanzia si è rivelata inattiva per quel tipo di problema, poiché il mezzo aveva superato le 36.000 miglia (circa 58.000 km), limite previsto dalle condizioni di vendita.
La diagnosi del concessionario è stata allarmante: un guasto grave al cablaggio dell’airbag avrebbe richiesto la sostituzione completa dell’intero sistema elettrico. Il preventivo? Circa 7.000 dollari, equivalenti a 6.000 euro, più una spesa di 215 dollari per la sola stesura del preventivo. Da pagare indipendentemente dall’accettazione o meno dell’intervento.
Meccanico eroe: il secondo parere che ha smascherato la disonestà
Di fronte a un preventivo così elevato, Jonathan ha scelto di rivolgersi a un meccanico indipendente di fiducia, senza comunicargli la diagnosi della concessionaria. In poche ore, il professionista ha individuato la causa reale del malfunzionamento: un connettore leggermente allentato sotto il sedile del conducente. La riparazione è stata rapida e ha comportato una spesa di poco più di 100 euro.
Questa scoperta ha suscitato grande sconcerto in Jonathan e in tutti coloro che hanno seguito la vicenda attraverso il video pubblicato su TikTok. «Quando il meccanico mi ha detto che il guasto era stato risolto e che potevamo ritirare l’auto, non ci credevo», ha commentato Jonathan, sottolineando la delusione per la mancanza di trasparenza del concessionario.

Il caso di Jonathan non è isolato. Negli ultimi anni, sono state numerose le segnalazioni di automobilisti che denunciano preventivi gonfiati e diagnosi eccessive, soprattutto nelle officine autorizzate. Un episodio emblematico riguarda un proprietario di Bugatti Veyron a cui era stato richiesto un intervento da oltre 11.000 euro per la sostituzione di un semplice pulsante dal valore reale di poche decine di euro.
Questi episodi alimentano una crescente diffidenza verso i centri ufficiali di assistenza e sottolineano l’importanza di confrontare sempre più preventivi e di affidarsi a meccanici indipendenti seri e competenti, che offrono interventi professionali a costi più ragionevoli.
La vicenda ha inoltre riacceso il dibattito sull’urgenza di una regolamentazione più rigorosa nel settore delle riparazioni auto, volta a tutelare i consumatori e a garantire correttezza e chiarezza nel rapporto tra cliente e professionista. Solo attraverso regole precise e controlli efficaci si potrà ricostruire un rapporto di fiducia essenziale per il buon funzionamento del mercato dei servizi di riparazione.
Nel frattempo, la storia di Jonathan rappresenta un monito per tutti gli automobilisti: non accettare passivamente diagnosi e preventivi. Informarsi, chiedere spiegazioni dettagliate e non esitare a richiedere un secondo parere prima di procedere con interventi costosi.