Superbike

Paul Denning e i problemi della SBK: «Impossibile per Dorna amare chi ha odiato per 20 anni»

Paul Denning è il responsabile del Team Yamaha Crescent. Conosce bene le dinamiche Dorna ed esprime i propri dubbi sulla doppia gestione di MotoGP e SBK

La stagione Yamaha in SBK non è stata esaltante, ma i passi avanti delle due R1 ufficiali sono palesi. Il fatto di aver spostato la base operativa a Gerno di Lesmo ed un maggiore impegno da parte di Iwata, ha regalato una crescita alle moto di Lowes e Van Der Mark che li ha portati ad essere costantemente competitivi per il podio verso fine stagione. Le premesse per vivere un 2018 da protagonisti ci sono, anche se Paul Denning ha espresso alcuni dubbi sull’attuale gestione di Dorna in SBK.

Intervistato riguardo lo stato di salute del mondiale SBK, il manager britannico non si è tirato indietro nel rilasciare dichiarazioni abbastanza forti al sito tedesco Speedwek.com : «Il problema non è solo che la SBK oggi viene gestita dalla stessa società che gestisce la MotoGP. Il punto è che questa società ha odiato la SBK in modo intenso per 20 anni. All’interno di Dorna c’è bisogno di un cambiamento. Riuscire ad amare qualcosa che hai odiato per 20 anni, è difficile. Questa è la realtà».

In effetti il campionato del mondo SBK è stato una vera spina nel fianco per il Motomondiale, gestito da Dorna già dai tempi della 500 due tempi. All’epoca c’era un dualismo tra la gestine dei fratelli Flammini in SBK ed il mondiale prototipi gestito da Dorna. Fu proprio l’organizzatore spagnolo ad invocare un cambiamento e portare le 4 tempi in MotoGP, cambiando di fatto l’equilibrio e attirando le Case ad investire maggiormente in MotoGP abbandonando in parte l’impegno in SBK.

Ma c’è la possibilità che le cose cambino in un futuro anche piuttosto prossimo: «La partenza di Javier Alonso potrebbe consentire a Daniel Carrera e Gregorio Lavilla di farsi spazio. Ma ovviamente l’obiettivo di Dorna è commerciale: la MotoGP ha un grande successo, ed è chiaro che sia il core business. Per qualsiasi azionista la cosa importante è guadagnare denaro».

La visione di Denning, regala in ogni caso una SBK in buona salute, che sta facendo dei passi in avanti: «Nel 2017 le cose sono migliorate rispetto agli ultimi 5 anni. La griglia di partenza è stata più folta, ed anche il livello dei piloti è salito. C’è la presenza di Red Bull sulle carene della Honda e le modifiche al regolamento renderanno le cose più interessanti. La cosa decisiva per lo spettacolo sono la qualità di piloti e team».

Il manager ha sottolineato quanto sia stato importante l’approdo di Red Bull, uno sponsor mainstream, nel Paddock SBK: «La presenza di Red Bull è un gran segno positivo, saei curioso di sapere cosa li ha spinti a decidere di esserci. Se vuole solo essere presente, oppure se è in ottica di maggior cooperazione con la Honda. Ma qualsiasi sia il motivo, è una cosa positiva che ci sia!».

Marco Caregnato

Nel 1984, da bambino, ho avuto il mio primo contatto con una moto. Mi sono ustionato la mano! Non ho più smesso di amarle...

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