
Alfa Romeo passa alle muscle car - www.MotoriNews24.com
Si possono coniugare la famosa “ignoranza” delle muscle car americane e l’eleganza proverbiale di un’Alfa Romeo? In casa Stellantis, sono convinti di si.
Tra le novità più attese nel panorama automobilistico italiano, le nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio stanno attirando grande attenzione, anche per alcune ipotesi tecniche sorprendenti che stanno emergendo nelle ultime settimane. In particolare, un legame inaspettato con il mondo delle muscle car americane sta alimentando le speculazioni su come sarà la prossima generazione delle iconiche vetture del Biscione.
La nuova Dodge Charger ha recentemente svelato una versione equipaggiata con un motore benzina a 6 cilindri in linea, con potenze che arrivano fino a 550 CV. Ciò che rende questa notizia particolarmente rilevante per gli appassionati di Alfa Romeo è che la Charger utilizza la piattaforma STLA Large, la stessa su cui si basano le future Giulia e Stelvio. Questo dettaglio tecnico apre la strada a ipotesi molto interessanti per la meccanica e le prestazioni delle nuove Alfa.
La muscle car americana si presenta in due varianti del motore 3.0 litri: una versione Standard Output da 420 CV e 635 Nm di coppia e una High Output che eroga ben 550 CV e 720 Nm. Quest’ultima è particolarmente significativa, perché supera di 30 CV la potenza delle attuali Alfa Romeo Giulia e Stelvio Super Sport, ultime espressioni delle versioni Quadrifoglio.
Non solo potenza, ma anche tecnologia: la Dodge Charger Sixpack con motore benzina offre trazione integrale con la possibilità di trasferire tutta la coppia alle ruote posteriori, cambio automatico a 8 rapporti, differenziale posteriore autobloccante e Launch Control. Tutte caratteristiche che potrebbero essere riprese nelle nuove Alfa Romeo ad alte prestazioni.
Cosa possiamo aspettarci dal Biscione
L’adozione della piattaforma STLA Large da parte di Alfa Romeo lascia intravedere un futuro in cui il DNA sportivo delle nuove Giulia e Stelvio Quadrifoglio verrà conservato e potenziato. Tuttavia, restano ancora molte incognite, soprattutto riguardo al propulsore.
Un motore a 6 cilindri in linea, simile all’Hurricane della Dodge Charger, sarebbe senza dubbio un elemento di grande appeal, ma le normative europee sulle emissioni, più restrittive rispetto a quelle americane, potrebbero limitare l’impiego diretto di questo motore. Si ipotizza dunque che sotto il cofano delle nuove Alfa Romeo possa tornare il V6 da 2,9 litri, già utilizzato nelle precedenti generazioni, aggiornato però per rispettare la normativa Euro 7. Questo motore potrebbe essere abbinato al sistema di trazione integrale Q4, capace di trasferire la potenza alle sole ruote posteriori in determinate condizioni, garantendo un comportamento dinamico tipicamente sportivo.
L’adozione di un cambio automatico a 8 rapporti, differenziale posteriore autobloccante e tecnologie come il Launch Control rappresenterebbe un ulteriore passo avanti per mantenere elevati gli standard di guida.

Sul fronte della propulsione elettrica, le dichiarazioni di qualche anno fa di Jean-Philippe Imparato, ex CEO di Alfa Romeo, avevano fatto sognare con l’idea di una Giulia Quadrifoglio da 1.000 CV a batterie. Tuttavia, con i cambiamenti alla guida del Gruppo Stellantis e l’arrivo di Antonio Filosa, il piano industriale è stato rivisto e l’elettrificazione delle versioni ad alte prestazioni sembra meno certa. Al momento, è plausibile che l’elettrico rimanga appannaggio delle versioni meno sportive, mentre le Quadrifoglio continueranno a puntare su motorizzazioni benzina ad alte prestazioni, mantenendo così fede al loro carattere distintivo.
L’attesa per il debutto delle nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio si allunga fino al 2026, ma queste anticipazioni tecniche alimentano la speranza degli appassionati di vedere sul mercato modelli che sapranno unire tradizione italiana, sportività e innovazione tecnologica.