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Se Iannone non dovesse rientrare a Phillip Island? C’è Stoner!

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Casey Stoner resta l’oggetto del desiderio per i tifosi Ducati di tutto il mondo. Phillip Island è dietro l’angolo e Andrea Iannone potrebbe non esserci. Si prepara il rientro che tutti vogliono?

La saggezza popolare regala perle di innegabile purezza. Ed uno dei motti più celebri che qualsiasi nonno avrà ripetuto ai propri nipoti migliaia di volte è il seguente: “Non esiste peggior sordo, di colui che non vuole sentire”. Quanta verità c’è in queste parole e quante volte nella vita ognuno di noi ha ricordato queste parole cariche di verità? Casey Stoner si è ritirato. Ha detto basta con la MotoGP, ha detto basta con un mondo che è arrivato ad odiare. Ma si è piano piano riavvicinato a questo mondo.

Prima qualche test, poi la candidatura a sostituire Pedrosa ed il celebre no di HRC. Dopo è arrivata Suzuka, ed una caduta per guasto meccanico che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche. E poi c’è stato il ritorno dell’amore tra questo australiano magico e la Ducati, che l’ha accolto nuovamente in famiglia e gli ha affidato una Desmosedici per girare, divertirsi e sapere cosa ne pensa. Perchè a Borgo Panigale non hanno mai dimenticato cosa era in grado di fare Casey in sella alla Desmosedici, e riaverlo su quella moto rossa ha regalato un’emozione incredibile a tutti i tifosi Ducati.

Stoner ha ripetuto più volte che non era nei programmi tornare a correre, che lui si sarebbe messo a disposizione della Ducati per fare dei test e per aiutare il team a crescere più velocemente. Si è parlato di Stoner in sella in Qatar quando Danilo Petrucci si è fatto male nei test di Phillip Island. E se n’è parlato tantissime volte come possibile wild card sulla stessa Phillip Island. Il diretto interessato è stato messo sotto pressione da stampa, media di ogni genere e qualsiasi giornalista/tifoso/appassionato con cui abbia parlato. Perchè tutti lo rivorrebbero in sella in gara. Persino i suoi avversari di una volta lo rivorrebbero in gara.

@DUCATI PRESS

Interpellati in tal senso, sia Valentino Rossi che Marc Marquez hanno detto che sarebbero stati felici di incrociare le proprie ruote con quelle dell’australiano. Per Valentino sarebbe un ritorno ad un duello dai contorni mitici, mentre per Marquez la possibilità di misurarsi con uno dei talenti più brillanti della storia moderna del mondiale. Ma il diretto interessato ha sempre glissato, negando ogni possibile ritorno in gara nel 2016. Eppure la notizia di stamattina ha riacceso quella lampadina, e sta facendo brillare gli occhi di tutti i tifosi Ducati nel mondo.

Andrea Iannone è purtroppo in procinto di saltare un altro GP, non potendo prendere parte alla gara di Motegi. Ma la vera notizia, è che la tappa immediatamente successiva a Motegi è proprio Phillip Island. Siamo alle porte del “trittico”, un tris di gare in successione che proietta il circus della MotoGP da Motegi a Sepang, passando per Philip Island. Nessuno augura il male a nessuno, ma se è vero che Andrea Iannone salterà Motegi perchè la frattura alla vertebra non è completamente guarita, è plausibile che lo stesso problema possa sussistere una settimana dopo.

A Motegi non ci sarà nessuno a sostituire Andrea Iannone, ma è ovvio che per Phillip Island ci dovrà essere un pilota pronto a sostituire il pilota di Vasto. Il nome scontato, è quello di Michele Pirro, il pilota di riserva più veloce del paddock. Ma in questo ruolo, anche Casey Stoner fa la parte del leone. E come disse Danilo Petrucci, le fasi della vita dovrebbero essere queste: “Nasci, cresci, vedi un giro di Casey Stoner a Phillip Island e muori“.

I tifosi Ducati hanno dimenticato le parole di Casey, che continua a negare di voler correre. Eppure c’è chi giurerebbe che nel camion ricambi che accompagna il Team Ducati in giro per il mondo e che è partito alla volta del suddetto “trittico”, siano stati inseriti alcuni oggetti in più rispetto al solito. In particolare alcuni adesivi in più. In particolare alcuni adesivi con il n°27. Coincidenza?

Il web continua a reclamare Casey Stoner in sella a gran voce. La speranza che l’aussie ascolti questo appello del popolo di tifosi è davvero esigua. Ma un sordo che non vuole sentire, è tutto sommato un sordo che può decidere di sentire qualcosa all’improvviso. E senza preavviso, meravigliare il mondo. Magari il nonno si sbagliava.

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