
Dazi di Trump - www.MotoriNews24.com
Non sono soltanto i brand che producono auto per tutti a temere i dazi. Anche Lamborghini è nel ciclone.
Le tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti si riflettono anche nel mercato delle supercar di lusso, come confermato da Stephan Winkelmann, CEO di Lamborghini. In un’intervista esclusiva rilasciata alla CNBC, Winkelmann ha illustrato i primi effetti concreti dei dazi doganali USA sulle vendite del celebre marchio italiano, sottolineando come persino i clienti più facoltosi stiano adottando un atteggiamento di cautela.
Secondo il CEO di Lamborghini, l’introduzione di un’imposta del 27,5% sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti sta già influenzando il comportamento d’acquisto dei milionari e miliardari, tradizionalmente meno sensibili ai prezzi. “Sono milionari o miliardari per un motivo: sanno cosa fanno e perché lo fanno”, ha spiegato Winkelmann, evidenziando che molti acquirenti preferiscono posticipare l’acquisto delle loro prossime supercar in attesa di un quadro più stabile.
Con un prezzo base che supera i 400.000 dollari per una Lamborghini, ogni punto percentuale di dazio si traduce in un aumento significativo, spesso di decine di migliaia di euro, un fattore che non può essere ignorato nemmeno da chi dispone di risorse finanziarie elevate. Questo scenario rende evidente come i dazi doganali incidano anche sui beni di lusso, un segmento tradizionalmente meno vulnerabile alle oscillazioni economiche.
La sfida del “Made in Italy” e la strategia di Lamborghini
Per Lamborghini non è possibile bypassare l’impatto dei dazi spostando la produzione negli USA, poiché il valore del “made in Italy” è parte integrante dell’identità del marchio e del suo appeal internazionale. Winkelmann ha ribadito: “Per noi il libero scambio è l’approccio giusto. Ma la realtà è complessa e dobbiamo adattarci”.
Questa posizione sottolinea l’importanza di mantenere la produzione in Italia, nonostante i costi aggiuntivi, per preservare l’autenticità e la qualità che contraddistinguono ogni modello Lamborghini. Nel frattempo, il brand continua a monitorare con attenzione gli sviluppi delle negoziazioni commerciali tra UE e Stati Uniti, sperando in una riduzione dell’attuale aliquota daziaria, che potrebbe scendere al 15% a seguito di recenti accordi ancora non attuati.

Nonostante le sfide, Lamborghini può contare su un portafoglio ordini ancora robusto, in quanto le consegne attuali si basano su vetture ordinate uno o due anni fa, prima dell’aumento dei dazi e dei prezzi. Gli incrementi tariffari già annunciati, pari a +7% per i modelli Temerario e Urus e +10% per la nuova Revuelto, non hanno ancora influenzato completamente la domanda.
Nel primo semestre del 2025, Lamborghini ha registrato un fatturato di 1,62 miliardi di euro e ha consegnato oltre 5.600 vetture, confermando uno slancio commerciale significativo. La gamma si è arricchita ulteriormente con modelli ibridi, a conferma dell’impegno verso l’innovazione e la sostenibilità. L’ultima novità presentata è l’esclusiva edizione limitata Fenomeno, composta da sole 29 unità, che vanta 1.080 CV e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,4 secondi, un autentico gioiello per gli appassionati di prestazioni estreme.