MotoGP

Le Ducati ufficiali in Argentina? Come i due liocorni

Le Ducati ufficiali mancano all’appello, esattamente come i due liocorni in una vecchia filastrocca. Cronaca di un weekend disastroso per le Rosse di Borgo Panigale

Come narrava una vecchia canzonetta che cantavo da bambino: ci son due coccodrilli ed un orango tango, due piccoli serpenti, un’aquila reale, il gatto, il topo, l’elefante non manca più nessuno…solo non si vedono i due liocorni. Ecco, le due Ducati ufficiali potremmo definirle come i due liocorni, questi animali mitologici che nessuno ha mai visto. Almeno per tutto il week end argentino. Ma cos’è il liocorno?

Animale fantastico con corpo da cavallo, coda da leone e un lungo corno fra gli occhi; nel Medioevo era simbolo della castità. Questa la definizione presente sul vocabolario.
Simbolo della castità! Proprio com’è stata casta la Ducati nel prendere punti a Termas de Rio Hondo. Doveva essere una pista favorevole alle Rosse di Borgo Panigale, l’anno scorso senza l’azzardo di Iannone sarebbe stato un doppio podio, infatti chi non migliora peggiora e raccogliamo un altro doppio zero senza avere un minimo di soddisfazione come nella passata edizione. Un week end sotto tono per entrambi i piloti ufficiali, mai incisivi, mai in mostra in nessun turno di prove.

Se da Lorenzo non ci si aspettava niente, il buon Dovizioso ha deluso le aspettative, come ha deluso la GP17, sempre surclassata dalle sue vecchie versioni. E’ sembrato un fine settimana allo sbando per tutto il Team ufficiale non solo per i suoi piloti. Sempre in affanno, con strategie sbagliate sia nelle free practice (utili per partire direttamente dalla Q2) che in Q1. Tutto questo si è trasformato in una gara da dimenticare: Lorenzo fuori alla prima curva, Dovizioso abbattuto dall’Aprilia di A.Espargaro.

Sembra una banalità, ma un pilota come lo spagnolo sta dimostrando tutta la sua inesperienza nel partire nel “gruppone”: due gare disputate e due gare terminate nelle prime battute proprio quando c’è da sgomitare per farsi largo. Prima di trovare il passo gara, urge riuscire a qualificarsi meglio, nella speranza di poter terminare una gara e fare chilometri sulla moto. Dovizioso è incolpevole per la caduta, ma rimane comunque il fatto che non fosse una delle sue migliori gare. Veleggiava in ottava posizione senza apparenti velleità guerriere. Così non va. Per un passo avanti, in Ducati se ne fanno due indietro. E’ l’unica squadra che non riesce a sbloccarsi, a dare continuità alle prestazioni. Quando esce un buon risultato sembra sempre che sia per grazia ricevuta, l’unica occasione in cui hanno dimostrato superiorità è sulla pista austriaca del Red Bull Ring, nella passata stagione. Tutti i proclami invernali sono spariti, schiacciati dalla dura realtà. Fortunatamente per il marchio Alvaro Bautista ha salvato il salvabile con un ottima prestazione a ridosso del podio, troppo poco per chi partiva per giocarsi la vittoria ad ogni gara.

Luca Moncalieri

Ironico, irriverente, contestatore con un solo credo: il Desmo. Amministratore di Ducatisti Integralisti e dell'omonimo blog.

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