ESCLUSIVA MN24 - Niccolò Antonelli: «Voglio imparare in fretta»
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ESCLUSIVA MN24 – Antonelli: «Voglio imparare in fretta»

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Niccolò Antonelli debutterà quest’anno nel team VR46 in Moto2. Il pilota romagnolo ha le idee molto chiare sui suoi obiettivi

Dopo dieci stagioni in Moto3, nel 2022Niccolò Antonelli sarà un pilota del teamMooney VR46in Moto2. Il pilota romagnolo, piuttosto sfortunato nelle ultime stagioni a causa di qualche infortunio ha chiuso bene il 2021 ed è molto motivato a fare bene nella classe di mezzo. Durante l’inverno ha lavorato molto con gli altri ragazzi dell’AcademydiValentino Rossiper arrivare preparato a questa nuova stagione. Dividerà il box con Celestino Viettie userà un nuovo numero: fino allo scorso anno correva con il 23 (numero con cui ha vinto il campionato italiano 125 nel 2011), per la nuova categoria ha scelto il 28.

Abbiamo raggiunto Niccolò per farci raccontare di più su come si sta preparando a questa nuova avventura

Partiamo dalla scorsa stagione: com’è andata?
La scorsa stagione è stata una buona stagione. Perché comunque con un infortunio che mi ha fatto perdere qualche gara, ho lottato quasi sempre per buone posizioni, quindi abbiamo fatto un bel campionato. Sono abbastanza contento. Adesso inizia una nuova avventura dopo una bella stagione, quindi Spero di divertirmi anche quest’anno.

Quest’anno il passaggio in Moto2: qual è l’obiettivo da raggiungere?
Il mio obiettivo è quello di essere veloce, non ho in testa un obiettivo particolare. Sicuramente voglio essere veloce il prima possibile, capire subito i segreti di questa categoria anche perché in ballo c’è il titolo di rookie dell’anno che è sempre un obiettivo importante. Però per quello bisognerà aspettare un po’ le prime gare.

Ti aspetti di poter essere competitivo all’inizio?
Spero di essere davanti il prima possibile. Non so quando questo può arrivare. Ancora non abbiamo iniziato a girare, dobbiamo fare i test e capire bene, però nella mia testa l’obiettivo è arrivare ad essere veloce.

Cosa ti aspetti dalla nuova moto?
La nuova moto sicuramente è più potente, più fisica, più pesante. Bisogna fare tante cose diverse per essere veloce. Io sicuramente voglio mettermi in gioco per imparare il prima possibile, mi aspetto che la squadra mi dia una mano in questo senso. Loro possono aiutarmi sicuramente, hanno un sacco di esperienza, ci sono stati tanti piloti forti, ho tanti dati su cui lavorare. Poi mi aspetto anche di divertirmi.

Il cambio di squadra è anche complicato perché bisogna creare dei nuovi rapporti con i meccanici e con tutto il team. Come si crea un clima positivo?
Nel mio caso, sono abbastanza fortunato perché i ragazzi del team li conosco già, qualcuno non benissimo, ma comunque c’era già una base. Per cui sono stato un po’ agevolato sotto questo punto di vista. Però se vai in una squadra completamente nuova all’inizio è importante trovare il feeling con la squadra il prima possibile perché comunque avere la fiducia del proprio team è importante per un pilota.

E invece con i compagni di squadra che tipo di rapporto hai?
Con Cele io ho un bel rapporto, perché di base siamo amici anche fuori dalle moto, che già è uno step difficile da fare con altri compagni di squadra. Quindi è una cosa figa. Poi in pista ognuno fa il suo, però con Cele io ho un bel rapporto quindi da lui dovrò cercare di imparare quello che ha imparato lui l’anno scorso. Secondo me siamo una bella squadra, ci daremo una mano se potremo.

Dal punto di vista mentale, come si prepara una stagione in cui c’è ancora lo spettro Covid che aleggia sul paddock e il rischio che alcune gare possano essere disputate senza pubblico o addirittura saltino?
Noi siamo abbastanza fortunati, perché essendo atleti professionisti possiamo allenarci e fare le nostre cose come prima. Negli allenamenti non è cambiato molto alla fine, l’approccio è rimasto quello anche mentalmente. Dispiace quando certe gare vengono annullate perché il campionato del mondo è bello perché è vario. Io non sono un fan del fare due gare sullo stesso circuito, però è così per tutti. Spero che non succeda.

Quali sono i tuoi punti di forza e quelli su cui devi lavorare dal punto di vista della guida?
Ho lavorato un po’ negli ultimi anni sulla bagarre, credo di essere migliorato anche se penso di doverci lavorare ancora. Il mio punto forte è la velocità: sono sempre stato un pilota veloce, anche se magari non si vedeva alla fine della gara perché non era stato abbastanza bravo nella bagarre. In Moto2 cambia un po’ tutto, direi fortunatamente, perché la Moto3 era un po’ da matti, però sarà importante anche qui essere forti nella battaglia.

Uno degli allenamenti che fate spesso con i ragazzi dell’Academy è quello con la moto da cross. Quanto è utile poi per quello che fate in pista?
Vale è stato uno dei primi che ha fatto questo tipo di allenamento con la moto da flat, dove alla fine sei sempre di traverso. È una cosa che serve tantissimo secondo me, perché nel controllo della moto ti dà una bella mano, impari tante cose perché sei sempre in una situazione precaria di grip e impari a non commettere tanti errori. È un allenamento molto figo, ormai lo fanno quasi tutti. E poi è utile anche fisicamente, perché è molto stancante.

Arrivare in Moto2 dopo diversi anni di Moto3 pensi sia stato utile, oppure ogni categoria ha bisogno dei suoi tempi di assestamento?
Io penso che la Moto3 serva, ma poi la Moto2 è completamente un’altra cosa. Nei test che ho fatto a fine stagione l’anno scorso, mi sono reso conto che la moto è completamente un’altra cosa. Quindi è vero che ti serve, ma poi la Moto2 è tutto nuovo quindi devi imparare tutto daccapo. Secondo me un pilota forte va forte in Moto3 e va forte in Moto2, ma comunque è diverso il modo di correre, di affrontare le gare. Io non vedo l’ora di iniziare.

Delle gare in calendario, qual è quella che aspetti di più?
A me piacciono un sacco il Qatar, Silverstone, poi ovviamente le gare di casa. Sono molto curioso di provare la pista in Indonesia. Mi han tolto Brno, che era una delle mie piste preferite.

Pensi che ci sia un favorito nella lotta per il mondiale quest’anno?
I favoriti ci sono sempre. Penso che Cele sia uno di quelli più forti, l’anno scorso ha dimostrato di poter essere un pretendente al titolo. E poi sicuramente ci sarà Lowes, Augusto Fernandez, Canet. Questi qui sono quelli che secondo me sono più forti.

Quest’anno ritrovi in pista Pedro Acosta, che da rookie l’anno scorso è sembrato di un’altra categoria, almeno all’inizio. Pensi che potrà ripetersi quest’anno?
La cosa bella delle moto è che non ci sono limiti su queste cose, quindi di fare si può far tutto. Lui l’anno scorso l’ha dimostrato, ma questo vale per lui e per tutti gli altri, quindi può succedere di tutto. Potrebbe benissimo essere, ma potrebbe anche essere che avrà bisogno di più adattamento, lo scopriremo solo nel corso delle gare.

Tu come pensi di debuttare in questa nuova categoria?
Io voglio dimostrare di poter diventare un pilota forte nella Moto2, voglio lottare per le posizioni che contano, però ovviamente non so quanto tempo mi può servire. Non mi pongo un limite, però il mio obiettivo nella testa è chiaro e lavorerò con la squadra per raggiungerlo.

Quest’anno è l’anno della tigre nel calendario cinese, quindi magari ti porta bene…
Quando me l’hanno detto non sapevo nemmeno che i cinesi associassero gli anni agli animali. Non sono uno che guarda tanto queste cose, però se per caso dovesse c’entrare qualcosa col mondo delle moto, ben venga!


Si ringrazia l’ufficio stampa del team Mooney VR46 e Niccolò per la disponibilità.

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