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ESCLUSIVA MN24 – Vietti: “La vittoria? Il giorno più bello della mia vita”

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Celestino Vietti racconta ai nostri microfoni la stagione appena conclusa, in cui ha centrato la prima vittoria in Moto3, e l’imminente passaggio in Moto2

Manca poco all’inizio della stagione 2021 del motomondiale e i piloti ormai fremono. Abbiamo parlato conCelestino Vietti, pilota dello Sky Racing Team VR46che quest’anno farà il suo esordio in Moto2 al fianco dell’amicoMarco Bezzecchi, per fare un po’ il punto sulla situazione attuale e dei suoi obiettivi futuri.

Il 2020 stato un anno che potremmo definire particolare, come hai vissuto, da pilota, le restrizioni all’interno del paddock?
«Sicuramente è stato un anno molto particolare: siamo partiti e ci hanno fermati e ad un certo punto si pensava che il campionato nemmeno sarebbe ripreso, quindi è stato abbastanza difficile perché non sapevamo come muoverci sia con gli allenamenti sia con l’organizzazione. Poi sicuramente fare le gare senza il pubblico ti dà quel qualcosa in meno, perché il calore dei tifosi fa sempre molto piacere e quindi non averli con te per condividere con loro l’emozione di un buon risultato non è stato facile. Però dal punto di vista della guida della moto, il weekend era un po’ più serio, eravamo concentrati completamente sulla guida senza distrazioni».

Ci racconti l’emozione della prima vittoria in Moto3?
«È stato il giorno più bello della mia vita, non avrei mai pensato un giorno di riuscire a vincere una gara del motomondiale quindi è stata sicuramente un’emozione, non avevo mai provato così tanta gioia. Poi il fatto di essere riuscito a condividerla con mio papà che era venuto a vedermi, ha aggiunto qualcosa in più. Sono contento di essere riuscito a raggiungere questo traguardo e spero di continuare ad ottenere buoni risultati, però la prima vittoria è sempre la prima vittoria».

Come pensi sia andata la tua stagione?
«Secondo me è stata una stagione positiva perché lavorando sia con la squadra che su me stesso siamo riusciti a crescere molto rispetto al 2019. È stata una stagione praticamente tutta in crescendo, mi è dispiaciuto che nelle ultime quattro gare ho avuto un calo, forse di concentrazione, dove ho fatto molti errori. Mi son fatto prendere un po’ troppo dalla foga e ho fatto qualche errore di troppo che non mi ha permesso di giocarmi il campionato fino alla fine. Però sono molto contento perché sono riuscito a crescere sotto molti aspetti e penso che questo mi darà una mano anche per la Moto2».

Cosa ti manca ancora per arrivare al top?
«Secondo me, mi manca la capacità di restare un po’ più calmo, specialmente nelle parti un po’ più intensi della stagione. Ho fatto già un piccolo miglioramento su questo, ma devo ancora lavorarci. Perché penso che sia quello che mi ha fatto sbagliare quest’anno. Penso anche di dover credere di più in me stesso e avere un po’ più di consapevolezza e cercare di non abbattermi nei momenti più difficili. Sono cose su cui ho lavorato l’anno scorso e su cui continuo a lavorare che piano piano sto migliorando».

Quanto secondo te sei cresciuto negli ultimi anni e quanto lavorare insieme a Valentino Rossi nell’Academy ti ha aiutato a crescere?
«Molto. Perché quando riesci ad allenarti tutti i giorni con i piloti più forti al mondo ti fa fare sicuramente un gran salto di livello. Poi, soprattutto, ho la fortuna di allenarmi con un gran pilota come Vale, che penso sia la cosa che qualsiasi ragazzo della mia età che ama le moto sarebbe felice di fare. Anche solo sapere che sei in pista con un grande come Vale ti fa dare quel qualcosa in più. Quindi lo prendo sia come uno spunto per migliorare tecnicamente e personalmente, ma me lo voglio godere, perché non è una cosa che capita a tutti».

Qual è il tuo rapporto con i tuoi compagni di squadra?
«Noi siamo un grande gruppo, siamo tutti amici e ci divertiamo sempre tutti insieme. È molto bello condividere tanti momenti della giornata. Con Marco in particolare, perché ci conosciamo da quando eravamo nelle minimoto, siamo cresciuti insieme nel paddock. Penso che sarà davvero un anno divertente perché c’è un rapporto bello tra di noi, quindi cercheremo di aiutarci tra di noi. Soprattutto all’inizio credo che Marco mi aiuterà molto per cercare di arrivare ad un buon livello il prima possibile, in modo che poi io possa ricambiare e aiutare lui in un anno molto importante, in cui sicuramente andrà forte».

Adesso che sei passato in Moto2, cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
«Penso che sarà una stagione in cui dovrò imparare tanto e molto in fretta: ci sono diversi accorgimenti in Moto2 sulla guida, diversi dalla Moto3, quindi sarà importante capirli e applicarli in pista in breve tempo. Sarà una stagione di “apprendistato” però spero comunque di riuscire, da metà stagione in poi, ad essere competitivo e vedere se riesco a lottare per qualche gara o qualche posizione un po’ più avanti. Sarebbe bello».

Dei piloti nel paddock, qual è quello a cui vorresti rubare una qualità e quale?
«Io vorrei rubare qualcosa a Vale, perché per me Vale è il pilota più forte di tutti i tempi. Mi piacerebbe riuscire a rubare a lui un po’ di quella freddezza e lucidità che ha in tutte le situazione. Quella è una cosa che mi servirebbe».

Lontano dalle piste, che altro ti piace fare?
«Mi piace molto, durante la pausa invernale di fine stagione, andare a sciare perché quella è una grande passione che ho e che condivido con mio fratello, quindi ci divertiamo molto anche perché abitiamo in montagna e di neve ne vediamo tanta tutti gli anni. E poi mi piace molto andare in bici».

La stagione che si è appena conclusa è stata piuttosto strana: secondo te i risultati (di tutti in tutte le classi) sono stati condizionati da fattori esterni?
«Sicuramente non è stata una stagione uguale alle altre, in primis perché abbiamo fatto molte meno gare, poi ci sono state gare doppie, cosa che non era mai successa prima. Il caso di Tony (Arbolino, ndr) è stato un caso veramente tanto sfortunato: a fine stagione nessuno se l’aspettava, ma gli mancavano praticamente i punti di quella gara lì che ha saltato per poter vincere il campionato. Quindi è stata una stagione strana, però è stata una stagione dove chi è riuscito a gestirla nel modo migliore è riuscito a vincere. Arenas ha fatto un gran lavoro ad inizio stagione, si è trovato subito molto a suo agio con la moto e nelle prime tre gare ha fatto la differenza. Secondo me, quello è stato ciò che gli ha fatto aprire il divario con con tutti noi, da lì ha preso un bel margine. Poi pian piano noi abbiamo provato a ricucire: una volta andava bene Ogura, una volta io, una volta Fernandez, una volta Arbolino e sembrava che ci riavvicinavamo. Però quel vantaggio che lui è riuscito a prendere a inizio della stagione se l’è gestito bene, nonostante magari delle cose che gli sono andate male. E alla fine, secondo me, se l’è meritato, perché se no non avrebbe vinto: penso che comunque vincere è sempre difficile e se uno lo fa vuol dire che è stato bravo».

Si ringrazia l’ufficio stampa dello Sky Racing Team VR46 per la disponibilità accordata.
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