
Ecclestone: il rischio Ferrari per Max Verstappen(www.motorinews24.com)
Nel cuore della stagione di Formula 1, l’ex patron Bernie Ecclestone torna a far parlare di sé con un monito che scuote i piani del paddock.
“Max Verstappen non dovrebbe mai andare in Ferrari, sarebbe la sua fine”. Le sue parole, pronunciate con la consueta franchezza, non lasciano spazio a dubbi e mettono in luce le difficoltà attuali della Scuderia di Maranello, sottolineando come neanche un campione come Verstappen potrebbe risollevare la squadra rossa in questo momento critico.
Bernie Ecclestone, figura storica e influente nel mondo della Formula 1, ha espresso un giudizio netto sul possibile trasferimento di Max Verstappen alla Ferrari. Il pilota olandese, attualmente impegnato con la Red Bull e pluricampione del mondo con quattro titoli consecutivi dal 2021 al 2024, è considerato uno dei più grandi talenti della storia della Formula 1. Tuttavia, secondo Ecclestone, anche un talento così cristallino non potrebbe risolvere i problemi profondi che attanagliano la Scuderia di Maranello.
“Se Verstappen andasse in Ferrari, la sua carriera sarebbe finita”, ha detto Ecclestone, “Le difficoltà della Ferrari sono così radicate che nessun pilota, nemmeno il migliore, potrebbe cambiarne il destino nel breve termine.” Il monito arriva in un momento di forte incertezza per la squadra italiana, che fatica a ritrovare la competitività necessaria per lottare costantemente per il titolo.
Ferrari: problemi strutturali e il caso Hamilton
L’ex capo della Formula 1 ha inoltre citato l’esperienza recente di Lewis Hamilton, che dopo il passaggio in Ferrari ha incontrato molte difficoltà, confermando la complessità della situazione interna a Maranello. Hamilton, sette volte campione del mondo, ha dichiarato recentemente di sentirsi “inutile” in pista, ammettendo che la monoposto rossa non gli consente di esprimere il suo pieno potenziale.
Ecclestone ha commentato così la situazione di Hamilton: “Lewis ha portato la Formula 1 a un livello superiore, ma oggi sembra aver perso la concentrazione. Il suo passaggio in Ferrari non sta dando i risultati sperati e sarebbe meglio che considerasse un ritiro per uscire di scena con dignità.” Ha aggiunto che la dirigenza Ferrari ha fatto scelte sbagliate e che la squadra necessita di una guida in grado di rimettere ordine e riportarla sulla strada del successo.

Mentre cresce il dibattito sul futuro di Max Verstappen, le parole di Ecclestone invitano alla prudenza e a una riflessione più ampia sull’attuale stato della Ferrari. Il prestigio della Scuderia non garantisce automaticamente trionfi in pista, come dimostra la recente storia fatta di investimenti importanti ma risultati deludenti.
Verstappen, nato il 30 settembre 1997 a Hasselt, con doppia cittadinanza belga e olandese, è il primo pilota olandese a vincere un campionato mondiale di Formula 1. Attualmente pilota Red Bull, ha stabilito numerosi record di precocità e di vittorie, tra cui il maggior numero di successi in una singola stagione, con 19 vittorie nel 2023. Il suo talento è indiscusso, ma il rischio di compromettere la sua carriera accettando una sfida così complessa come quella Ferrari è evidente per Ecclestone.
Sul fronte Ferrari, inoltre, Ecclestone ha suggerito un cambio generazionale per la squadra, indicando giovani talenti come Isack Hadjar dei Racing Bulls e Gabriel Bortoleto della Sauber come potenziali piloti di futuro. “Sono ragazzi bravi e sensati, potrebbero rappresentare una soluzione interessante per la Ferrari,” ha affermato.
La situazione attuale di Ferrari e il ruolo dei dirigenti
L’analisi di Bernie Ecclestone si sofferma anche sull’organizzazione interna di Maranello, definita come il vero nodo critico che impedisce alla Ferrari di tornare ai vertici della Formula 1. “Hanno scelto le persone sbagliate,” ha spiegato, sottolineando la necessità di una leadership capace di riportare la squadra sulla giusta rotta, superando le difficoltà tecniche e strategiche che la affliggono.
Questa riflessione non riguarda solo i piloti, ma tutto l’ecosistema Ferrari, dalle decisioni di mercato ai processi produttivi. Il rischio, ammonisce Ecclestone, è restare intrappolati in una spirale di delusioni, incapaci di competere stabilmente con i top team del campionato.