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Formula 1

Vi racconto come ho conosciuto Gilles Villeneuve

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Gilles Villeneuve era un ragazzo magico, innamorato in modo folle della velocità. Vi racconto come ci siamo conosciuti

Per comprendere come era realmente Gilles Villeneuve è sicuramente illuminante raccontare come ci siamo conosciuti ed abbiamo iniziato una breve amicizia. Una personalità esplosiva, totalmente diretta e senza filtri, caratteristiche che lo hanno immediatamente fatto amare dalla massa degli appassionati di Formula Uno. Oltre al suo stile di guida da guerriero indomabile, Gilles Villeneuve aveva questo volto e questo carattere candidi da bambino appena diventato adolescente.

Io l’ho conosciuto di persona in una freddissima mattinata invernale perché dovevamo imbarcarci insieme per l’aereoporto di Istrana. Una rivista aveva organizzato una mitica sfida di accelerazione all’Aereoporto militare di Istrana tra le auto italiane di Formula Uno contro gli F104 della pattuglia acrobatica con ingresso libero. Un successo travolgente che richiamò centinaia di migliaia di appassionati.

Gilles Villeneuve

Noi giornalisti insieme ai piloti partimmo su un C130 da Bologna per andare tutti insieme in volo ad Istrana. Tutti puntualissimi tranne Villeneuve che arrivò parcheggiando con testacoda una fiat 500 tipo Blues Brother. In aereo me lo sono trovato accanto e mi sono subito permesso di chiedergli come mai il pilota più veloce della Formula Uno viaggiasse su una Fiat 500. E lui candidamente mi confessò che aveva ricevuto una bellissima Ferrari 308 con la quale ingaggiava mostruose gare in autostrada contro il compagno Didier Pironi da Montecarlo, dove abitavano, fino a Maranello.

E lui tutto fiero mi disse che prima che li arrestassero entrambi aveva fatto il record di 2 ore e 20 minuti, difficilmente battibile. Poi, continuò Gilles: «un giorno ci siamo trovati ad un posto di blocco dove scoprimmo che aspettavano proprio noi due perché ormai ci avevano segnalato varie volte e in Ferrari ci hanno dato due Fiat diesel ma la mia forse era difettosa perché l’ho fusa due volte. Allora hanno deciso di mandarmi un autista e per gli spostamenti a Maranello mi hanno dato una 500»

Ad Istrana questa magnifica sfida si rivelò un successo incredibile e nonostante tutto gli F-104 riuscirono a battere Alboreto, Giacomelli e Patrese, mentre Villeneuve aveva vinto una sfida e perso la seconda nella brevissima distanza fino a dove i Jet riuscivano a tenere per 500 metri attaccato al suolo il loro aereo prima di partire in verticale con un rombo e uno spettacolo impressionante.

Villeneuve non ci stà a finire in parità e chiede la sfida finale al comandante della pattuglia che accetta non prima di aver preparato il suo Jet levando serbatoi e armamenti. Villeneuve allora chiama i suoi meccanici e si fa levare gli alettoni e mettere il Turbo alla massima potenza possibile e i rapporti cortissimi da Montecarlo.

L’attesa alza l’entusiasmo della folla che inizia a fare cori e tifo da stadio fino a quando i due si presentano per la sfida finale dove Gilles riesce a far pattinare pochissimo la sua Ferrari che vince di un soffio la gara contro il Jet. Per festeggiare Villeneuve inizia nel percorso di ritorno a fare una serie di tondi e Burn Out pazzeschi facendo impazzire il pubblico che per salutarlo invase la pista provocando un mezzo infarto al Generale che venne urlando a dirci che il pilota del Jet aveva svuotato quasi tutto il carburante per essere il più leggero possibile e che aveva circa altri sei minuti di autonomia prima di precipitare al suolo.

Noi iniziammo a urlare ai microfoni alla marea umana di tornare fuori dalla pista di atterraggio ma nessuno si mosse e allora mi venne in mente una sola soluzione che comunicai al Generale. Vista la temperatura polare, se faceva partire gli idranti innaffiando la folla sicuramente si sarebbero fatti da parte. E così andò con la folla spruzzata che finalmente liberò la pista proprio nell’istante in cui il Jet arrivò ammutolito come un aliante atterrando accanto a Villeneuve. Ma fu talmente tanto l’entusiasmo scatenato da questa giornata pazzesca che nessuno venne a lamentarsi per essere stato bagnato.

Insomma questa folle giornata mi fece capire che dietro il personaggio Villeneuve non esisteva nessun personaggio perché Gilles era davvero così. Un ragazzo talentuosissimo, magico e innamorato in modo folle della velocità con qualsiasi mezzo e in qualsiasi luogo.

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