MotoGP

MotoGP Qatar, la pioggia fa saltare i piani di Dorna

La pioggia è riuscita a rovinare completamente l’organizzazione di un GP su un circuito costruito nel deserto. Ma anche nel deserto piove

Gli eventi meteorologici seguono regole spesso impossibili da prevedere. Eppure i passi da gigante fatti in questo ambito avrebbero potuto e dovuto mettere in guardia la Dorna riguardo l’ipotesi di disputare il GP del Qatar con la pioggia. Evidentemente tutti gli allarmi lanciati, e il fatto che anche gran parte dei test Moto2 e Moto3 siano stati cancellati proprio a causa della pioggia, non sono bastati a chi organizza lo show per mettere in atto un piano di emergenza. Forse si pensava a dei falsi allarmi, o si era convinti che il meteo avrebbe risparmiato il primo GP della stagione, un evento davvero cruciale e su cui sono riposte tantissime aspettative.

Ma il cielo di Losail ha riservato più di una sorpresa al paddock, accogliendo il sabato mattina con una pioggia incessante, che è andata avanti per tutta la giornata. Non è assolutamente la prima volta che piove durante un GP, nè sarà l’ultima. Il problema è tutto nella composizione dell’asfalto del circuito, che ha caratteristiche di grip del tutto particolari, ma non ha praticamente nessuna capacità drenante. A confermare la situazione è stato Loris Capirossi, che ci ha messo la faccia spiegando perchè la situazione è precipitata, impedendo il normale svolgimento delle sessioni di sabato: «Non c’era nessun drenaggio in pista, qui non sono abituati alla pioggia. Domani lavoreremo tutto il giorno sulla pista e stiamo già pensando a qualche soluzione per la prossima stagione». Queste parole sembrano una sorta di resa da parte di chi dovrebbe fare il possibile per prevedere le situazioni, e non giustificare l’incapacità di reazione.

Loris Capirossi ha spiegato che nella giornata di domani si tenterà di fare il possibile per drenare artificialmente l’asfalto, e consentire di disputare le gare in una situazione di pseudo normalità. Ci sembra una magra consolazione per chi si aspetta il massimo della competenza ed organizzazione da parte di chi gestisce il motociclismo sportivo al più alto livello.

Marco Caregnato

Nel 1984, da bambino, ho avuto il mio primo contatto con una moto. Mi sono ustionato la mano! Non ho più smesso di amarle...

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