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Multa in arrivo anche se non è la tua auto, un incubo diventa realtà!
Un caso emblematico di supplenza d’identità e inefficienze burocratiche ha trasformato la vita di un docente universitario francese in un incubo giudiziario e finanziario senza precedenti. Senza possedere nemmeno un’automobile, l’uomo si è ritrovato a dover fronteggiare un debito di oltre 300.000 euro in multe per decine di veicoli intestati a suo nome e coinvolti in reati stradali di vario genere.
Il dramma è cominciato nel 2018, quando una società di compravendita di auto usate, sfruttando le falle del Sistema di Immatricolazione Veicoli francese, ha intestato centinaia di veicoli all’uomo, probabilmente utilizzando un documento di identità recuperato – secondo le ricostruzioni – da una discarica di documenti di un’agenzia immobiliare. Il SIV, incaricato della registrazione dei mezzi, non ha rilevato alcuna anomalia, accettando le iscrizioni senza verifiche approfondite. Questo ha consentito alla società truffaldina di registrare quotidianamente decine di veicoli nella sua identità, anche se lui si muoveva abitualmente solo in moto.
Tra auto coinvolte in furti, multe per eccesso di velocità, divieti di sosta violati e incidenti, il professore si è trovato improvvisamente sotto la lente delle forze dell’ordine e dell’amministrazione fiscale, che gli hanno chiesto spiegazioni e documentazioni su veicoli mai acquistati né guidati. Le notifiche delle sanzioni sono cominciate a piovere con una frequenza impressionante, arrivando a un totale di 400 targhe attribuite a lui e un saldo di multe da pagare che superava quota 300.000 euro.
Una frode devastante
Il sistema di sanzioni ha avuto un impatto devastante sulla sua situazione personale: sono stati disposti due pignoramenti sullo stipendio che lo hanno lasciato con appena 500 euro per vivere, mentre i conti bancari sono rimasti bloccati per settimane. Un’esperienza definita dallo stesso «molto angosciante», soprattutto quando la sua carta di pagamento smetteva di funzionare e le banche potevano solo offrirgli parole di conforto.
In un paradosso ancora più grave, la polizia è arrivata persino a sospettarlo in relazione ai furti commessi con i veicoli a lui intestati, mentre l’Amministrazione fiscale francese lo considerava un moroso recidivo. Le comunicazioni ricevute, spesso con contenuti paradossali e grotteschi, hanno ulteriormente aggravato la sua condizione di stress e incertezza.

La vicenda sottolinea le vulnerabilità del sistema di registrazione delle automobili e suggerisce alcune strategie per prevenire simili situazioni:
- Distruggere con cura ogni documento d’identità o contratti non necessari, preferibilmente con una trituratrice anziché con semplici tagli.
- In caso di ricezione di una multa per un veicolo non posseduto, presentare immediatamente un ricorso per identificazione fraudolenta, accompagnato da una denuncia alle forze dell’ordine, entro 10 giorni.
- Controllare regolarmente il proprio storico veicoli presso il registro ufficiale, come la DGT in Spagna o l’equivalente francese, almeno una volta all’anno.
- Attivare notifiche bancarie e fiscali per essere subito informati di eventuali operazioni sospette a proprio nome.
Dopo un lungo braccio di ferro giudiziario durato quasi cinque anni, il tribunale francese ha finalmente accertato la suplenza d’identità e ha annullato tutte le multe, ordinando allo Stato di rimborsare l’intera somma pignorata e di corrispondere un risarcimento di 3.000 euro. Tuttavia, il professore ha definito questa cifra insignificante, incapace di coprire le spese legali e il danno psicologico causato da una vicenda che lo ha trasformato nell’involontario «maggior collezionista europeo di auto fantasma».