
Lo multano per un motivo assurdo: la storia è semplicemente agghiacciante - motorinews24.com
La multa per rumore inesistente alla Dodge Charger Daytona EV. A nulla sono valse le spiegazioni del proprietario.
Guidare una muscle car e ricevere una multa per eccessivo rumore allo scarico potrebbe sembrare una contraddizione, soprattutto quando si parla di un veicolo elettrico a batteria (BEV). Per definizione, queste vetture sono note per la loro silenziosità e assenza di emissioni sonore tipiche dei motori a combustione interna. Tuttavia, la Dodge Charger Daytona EV rappresenta un’eccezione, essendo equipaggiata con il sistema Fratzonic Chambered Exhaust. Un impianto audio avanzato che simula il ruggito di un motore V8 tradizionale. Questo sistema può emettere suoni fino a 126 decibel, un livello paragonabile a quello di una muscle car endotermica.
La vicenda è stata riportata da testate americane come CarScoops e The Drive, che hanno raccolto la testimonianza diretta del proprietario, Mike, residente a Stillwater, Minnesota. Durante un raduno con altri appassionati di auto, Mike si trovava fermo ad un incrocio quando un agente di polizia, dalla parte opposta della strada, ha rilevato un presunto eccesso di rumore proveniente dallo scarico della sua Dodge Charger Daytona EV. Nonostante le spiegazioni di Mike, che ha sottolineato l’assenza di un vero sistema di scarico e motore endotermico, l’agente ha proceduto con la sanzione.
Multa senza senso: dettagli surreali dell’intervento e della sanzione
Secondo il racconto, il poliziotto ha fermato la muscle car elettrica presso una stazione di servizio. Notificando al proprietario una multa che includeva diverse infrazioni: dallo scarico troppo rumoroso al disturbo della quiete pubblica. Mike ha tentato di spiegare che la sua auto non aveva alcun motore endotermico, ma l’agente si è rifiutato di discutere. Dopo circa tre mesi, la multa non risulta pagata nè contestata. Poiché il numero del caso non compare nei registri del tribunale locale, nonostante la richiesta di comparizione obbligatoria.
Mike ha dichiarato di aver contattato il tribunale settimanalmente nelle ultime dieci settimane senza ottenere fissazione di una data per la comparizione, alimentando l’impressione che le autorità si siano rese conto dell’errore o, forse, che l’agente abbia voluto colpire un membro del gruppo di appassionati puntando su un bersaglio ritenuto “sicuro” senza accorgersi immediatamente della natura elettrica del veicolo.

La Dodge Charger Daytona EV è la prima vettura full-size completamente elettrica prodotta da Dodge a partire dal 2024. Presentata inizialmente come concept nel 2022 durante la Dodge Speed Week in Michigan, la muscle car si basa sulla piattaforma modulare STLA Large e introduce un propulsore elettrico denominato Banshee, composto da tre motori elettrici.
Il sistema Fratzonic Chambered Exhaust è un elemento distintivo di questo modello. Si tratta di un impianto audio che simula il sound tipico di una muscle car con motore V8, utilizzando un amplificatore e una cassa di risonanza situata nella parte posteriore del veicolo. La tecnologia permette di raggiungere livelli sonori fino a 126 decibel, una scelta progettuale pensata per soddisfare gli appassionati del rombo tradizionale pur mantenendo le prestazioni e l’efficienza di un veicolo elettrico.
La gamma di produzione include versioni R/T e Scat Pack. Entrambe con doppio motore elettrico a trazione integrale e potenze rispettivamente di 496 e 670 cavalli, supportate da una batteria da 100,5 kWh. Parallelamente, Dodge offre anche modelli con motore endotermico da 3.0 litri a sei cilindri biturbo, ma la Daytona EV rappresenta la svolta elettrica della casa americana nel segmento muscle car.
Un precedente unico nel panorama delle BEV
Il caso della multa inflitta alla Dodge Charger Daytona EV per eccesso di rumore allo scarico appare come un episodio quasi unico nel panorama delle auto elettriche. Tipicamente silenziose e prive di emissioni acustiche. La presenza del sistema Fratzonic, con il suo sound artificiale, ha però complicato la situazione, generando un equivoco che ha portato a una sanzione ingiustificata secondo le argomentazioni del proprietario.

Questo evento evidenzia le difficoltà normative e culturali che possono emergere con l’avvento di tecnologie ibride e innovative. Dove elementi tradizionali come il rumore del motore vengono ricreati artificialmente. Sfidando le attuali regolamentazioni sul rumore e la quiete pubblica.
Resta da vedere se, in futuro, casi analoghi possano ripetersi. Oppure se le autorità locali e nazionali adegueranno le normative per distinguere chiaramente tra rumori effettivi e quelli artificialmente replicati.