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Lorenzo Savadori e la prima gioia 2015 per Aprilia

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Dopo la scelta discutibile di portare Melandri in MotoGP e lasciar scappare Guintoli verso la Honda, il 2015 regala una grande gioia agli uomini di Noale. LA RSV4 vince in Superstock con un Lorenzo Savadori in modalità Terminator. Quattro vittorie in stagione e un passaporto per la WSBK 2016

La stagione sportiva 2015 di Aprilia è stata avara di soddisfazioni. La scelta di anticipare l’ingresso in MotoGP a questa stagione non ha pagato dal punto di vista dei risultati in pista e il fatto di aver tolto risorse alla Superbike ha reso impossibile per i piloti Haslam e Torres competere alla pari degli altri Top Rider della categoria.

Ma l’Aprilia ha potuto festeggiare un titolo meritatissimo, che forse sottolinea ulteriormente quanto sia stata sbagliata la scelta di non mettere in primo piano nelle proprie strategie sportive la meravigliosa RSV4, scegliendo di concentrarsi sulla ancora acerba RS-GP da Gran Premio.

Nella domenica di Magny Cours non sono state alzate coppe per vittorie o podi, ma a Noale hanno potuto stappare champagne per festeggiare la vittoria di Lorenzo Savadori nella Coppa FIM Superstock 1000. Una vittoria che deve riempire di orgoglio gli uomini di Noale, poiché ottenuta con una RSV4 in configurazione molto vicina alla street legal, così come da regolamento. La supersportiva ammiraglia della produzione veneta è da sempre un vero prototipo con targa e fari, e la vittoria di questo campionato non fa altro che avvalorare questa ipotesi secondo cui il vero terreno di caccia per Aprilia dovrebbe essere il campionato di derivate dalla serie, piuttosto che la costosissima MotoGP.

La bontà del progetto RSV4 ha permesso al nostro Lorenzo di fare sua una coppa sfuggita l’anno scorso in modo decisamente rocambolesco. Il pilota cesenate stava infatti conducendo l’ultima gara del campionato 2014 proprio sul tracciato di Magny Cours, anche all’epoca inondato dalla pioggia. La caduta a poche curva dalla bandiera a scacchi e dall’incoronazione a campione di categoria avrebbero potuto atterrire il più impavido tra i guerrieri di questo sport.

Ma Lorenzo ha trovato in inverno la forza per attaccare di nuovo, passando alla nuova M2 Racing e all’Aprilia dopo anni di Ducati e Kawasaki. Che la scelta sia stata vincente lo dimostra l’incredibile ruolino di marcia del pilota, che ha messo in fila quattro successi di tappa conditi da due secondi e da un terzo posto. Questi risultati hanno consentito al rider di giungere sul circuito francese con un vantaggio da amministrare tale da essere più che rassicurante, consentendogli di tirare i remi in barca già verso metà gara e conseguire un ottavo posto sufficiente a vincere il titolo, vero e unico obiettivo della stagione di gare.

Il rivale di stagione per il pilota Aprilia è stato un coriaceo Roberto Tamburini, che in sella ad una tonica BMW S1000rr ha tenuto testa a Savadori in più occasioni, mostrandosi unico rivale in grado di impensierirlo nella corsa alla corona di campione della Stock 1000 2015.

La trionfale stagione dei portacolori azzurri nella classe Stock è stata avvalorata dai bellissimi risultati di Raffaele De Rosa, letteralmente resuscitato da Genesio Bevilacqua e messo in sella ad una Panigale del team Althea. Il talento campano è stato messo in condizione quest’anno di esprimersi al top, raggiungendo una terza piazza assoluta dopo una serie di risultati di primissimo piano che lo hanno riportato al top grazie alla sua costanza e professionalità.

Questo dominio tricolore nella categoria Stock può solo far sorridere i tifosi italiani, consapevoli di avere una lista di giovani campioncini in erba su cui contare per ripercorrere le orme di Falappa, Biaggi e Melandri in SBK, con la speranza che il 2016 ci regali anche un Giugliano finalmente vincente e in grado di concretizzare il proprio immenso talento.

Non sappiamo ancora quale sia il futuro agonistico per Lorenzo Savadori, ma i suoi risultati dovrebbero dissipare ulteriormente i dubbi che sembrano attanagliare il management Aprilia Racing. Una RSV4 nella WSBK è il giusto premio per una vittoria così cristallina e un’ottima chance per la Casa di Noale di portare al titolo un altro italiano su moto italiana dopo le imprese di Biaggi.

Siccome siamo sognatori, ci piace immaginare proprio un coinvolgimento del buon vecchio (per modo di dire) Max Biaggi, che potrebbe essere l’uomo Aprilia in SBK e fare da chioccia per il percorso di crescita di Savadori nel massimo campionato dedicato alle moto derivate dalla serie. La RSV4 è una moto fantastica e la sua derivazione Racing merita di competere ai massimi livelli per le piste di tutto il mondo.

La presenza di Max nei box potrebbe consentire una crescita del pilota Savadori e la certezza di poter contare contemporaneamente sul tester migliore al mondo per indirizzare lo sviluppo della moto. Non si può di certo chiedere a Biaggi di appendere il casco al chiodo dopo il podio di Sepang e siamo certi che a Losail Max dimostrerà che la RSV4 avrebbe potuto vincere anche in SBK se messa nelle giuste mani.

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