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Taglio netto di Mitsubishi, stop ai fondi immediato. Ma che cosa è successo?
La nota casa giapponese Mitsubishi, autrice di capolavori come la Lancer, la Pajero e il pick-up L200, forse tra i più famosi veicoli del marchio al mondo, ha preso un’iniziativa che ha fatto molto discutere.
La decisione di Mitsubishi si colloca in un contesto economico caratterizzato da incertezze e sfide nel mercato dell’auto elettrica. L’azienda ha scelto una visione più selettiva, limitando la propria esposizione finanziaria in un momento in cui il futuro dell’elettrico è ancora incerto. Tuttavia, Mitsubishi non intende abbandonare il settore dell’elettrico. Nei prossimi mesi, sono previsti il lancio di nuovi modelli, come il SUV Grandis, atteso il 1° luglio, e un SUV totalmente elettrico ispirato alla Renault Scenic E-Tech, in arrivo a settembre. Questi modelli rappresentano un passo importante per il marchio, contribuendo a ridisegnarne l’identità e a rafforzare la sua presenza nel mercato dei veicoli elettrici.
I vertici di Mitsubishi hanno chiarito che si tratta di una decisione ponderata, frutto di una riflessione interna sulla direzione futura del marchio. Nonostante il ritiro dei fondi, Mitsubishi ha confermato il suo impegno nell’Alleanza con Renault, evidenziando la volontà di proseguire la cooperazione tecnica. Questo approccio consente di mantenere aperte le possibilità di sviluppo congiunto di veicoli OEM, suggerendo che il dialogo tra le due case automobilistiche non solo continua, ma si rafforza. Ma vediamo da dove sono stati “tolti” questi importanti investimenti.
Una collaborazione ed un blocco dei fondi
Il 19 maggio 2025, Mitsubishi ha preso una decisione che ha sorpreso il settore automobilistico europeo: ha rinunciato a un investimento di 200 milioni di euro destinato alla business unit elettrica Ampere di Renault. Questa mossa rappresenta un cambio di strategia significativo per l’azienda giapponese, che ha scelto un approccio più selettivo nell’ambito dell’elettrificazione, pur mantenendo aperte le porte alla collaborazione con il costruttore francese.

La collaborazione tra Mitsubishi e Renault non è certo una novità. Attualmente, modelli come l’ASX e la Colt derivano rispettivamente dai modelli Captur e Clio, dimostrando come le sinergie tra i due costruttori siano già consolidate. Tuttavia, il ritiro dall’investimento in Ampere solleva interrogativi sulle motivazioni più profonde di questa scelta. Potrebbe trattarsi di un approccio pragmatico e cauteloso, tipico di Mitsubishi, che tende a evitare di seguire le tendenze del mercato senza basi solide. La casa giapponese potrebbe preferire attendere un contesto di mercato più maturo e stabile prima di effettuare investimenti significativi.
Ora, Mitsubishi si trova a un bivio. Da un lato, deve affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione; dall’altro, ha l’opportunità di rafforzare la sua posizione attraverso modelli innovativi e partnership strategiche. La scelta di rinunciare ai fondi per Ampere potrebbe rivelarsi una decisione lungimirante, permettendo all’azienda di concentrarsi su sviluppi più concreti e sostenibili nell’ambito dell’elettrificazione. La situazione in continua evoluzione richiederà un attento monitoraggio, poiché le dinamiche del mercato elettrico si fanno sempre più competitive e complesse.