MotoGP

Morte Hayden, rinviato a giudizio il suo investitore

Il Tribunale di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio, per omicidio stradale, dell’automobilista che il 17 maggio 2017 investì il pilota statunitense causandone la morte dopo 5 giorni di coma

E’ stato chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale del giovane automobilista che il 17 maggio 2017 ha investito l’ex campione del mondo di MotoGP statunitense Nicky Hayden su una strada provinciale nei pressi di Rimini. Il pilota americano stava percorrendo la strada in bicicletta e ad un incrocio è stato travolto dalla vettura proveniente da un’altra via; la responsabilità dell’incidente è da attribuire prevalentemente ad Hayden, visto che è stato accertato che il campione statunitense non ha rispettato la segnalazione stradale dello stop, non fermandosi all’incrocio. Il pool di periti, nominati dal Tribunale e dalle parti, ha però stabilito anche che la velocità del veicolo condotto dal giovane contro il quale è andato a sbattere Hayden era superiore a i 50 km/h previsti come limite di velocità in quel tratto di strada.

A questo punto dunque per il giovane rischierebbe di configurarsi quantomeno un concorso di colpa nella morte di Nicky: è stato infatti appurato che se i limiti di velocità fossero stati rispettati probabilmente l’incidente non si sarebbe verificato. Hayden, che dopo l’incidente è trasportato con massima urgenza e ricoverato in prognosi riservata prima all’ospedale di Rimini e poi trasferito all’Ospedale Maurizio Bufalini di Cesena, è deceduto dopo 5 giorni di coma, il 22 maggio. I funerali furono celebrati il 29 maggio presso la cattedrale di Owensboro, città natale del pilota; la sua scomparsa ha shockato il mondo dei motori e numerosi sono stati i tributi nei suoi confronti messi in atto dai protagonisti nel Motomondiale e non solo, basti pensare al casco celebrativo indossato dal pilota di Formula 1 Romain Grosjean durante il Gran Premio degli Stati Uniti, disputato ad Austin.

Matteo Senatore

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