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MotoGP, Ducati in Malesia il trionfo della squadra e del buon senso

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L’uno-due Dovizioso-Lorenzo ripropone il tema degli ordini di scuderia ma questa volta non c’è nessuna polemica. E lo stesso Marquez commenta: «Ciò che è successo è assolutamente normale»

Doppietta Ducati, nel giorno che doveva sancire la festa mondiale di Marc Marquez. La casa di Borgo Panigale in Malesia è riuscita a rinviare all’ultima gara la conclusione di un mondiale splendido grazie ad un uno-due spettacolare che ha permesso ad Andrea Dovizioso di tenere vive le seppur minime speranze di titolo. La gara di Sepang ha mostrato la forza della ‘rossa’ e ha sicuramente acuito i rimpianti per il disastroso GP di Phillip Island che probabilmente risulterà decisivo a fine campionato per l’incoronazione del campione del mondo. L’ultima tappa del trittico asiatico però ha visto protagonista la casa italiana anche dal punto di vista, sempre estremamente delicato, soprattutto nel mondo delle due ruote, degli ordini di scuderia. Jorge Lorenzo ha condotto la gara dall’inizio, guidando da campione quale è sull’asfalto viscido del tracciato malese, mentre Andrea Dovizioso ha dovuto rimontare dopo una partenza non perfetta. Quando i due si sono trovati uno dietro l’altro, con il maiorchino davanti al numero 04, di fatto non c’è stato bisogno di un gioco di squadra perchè il sorpasso è avvenuto a causa di uno sbaglio di Lorenzo, che ha approcciato male la curva 15; un errore che assolutamente non si può definire ‘voluto’ visto che il tre volte campione del mondo di MotoGP per poco non si è steso per terra.

Poco prima però era arrivata una comunicazione a Lorenzo che in molti hanno notato: «mappatura 8». Non è difficile immaginare che si potesse trattare di un messaggio in codice per istruire Lorenzo sul da farsi, ma in realtà è stato lo stesso Jorge a spiegare che, pur non avendo visto questo messaggio sul dashboard, era pienamente consapevole di quello che si stava giocando il suo team e dell’importanza della lotta per il titolo. Lo stesso Davide Tardozzi ha spiegato di aver parlato di questo possibile scenario con i piloti prima della gara e si è detto molto felice dell’attitudine dei due portacolori del team:«Siamo molto felici di loro, non si lamentano e rispettano i loro ruoli. Quest’anno Dovizioso si sta giocando il campionato mentre Lorenzo è più indietro, ma magari il prossimo anno sarà l’opposto; essere parte del team significa cercare di fare il miglior lavoro possibile nell’interesse della Ducati, è molto semplice».

E’ possibile che il desiderio di Lorenzo fosse quello di arrivare in testa all’ultima curva per poi cedere il successo al compagno, in modo da rendere più plateale il gesto, ma questa è solo una supposizione che non potrà mai trovare conferma o smentita. Di certo Jorge è stato chiarissimo quando ha spiegato che dopo essere stato superato diventava troppo rischioso cercare di stare attaccato al Dovi in ogni modo, rischiando magari di cadere. Insomma più che di team order si dovrebbe parlare di buon senso e sano spirito di squadra, qualcosa di assolutamente legittimo e normale, anzi di auspicabile, quando ci sono in ballo questi obiettivi. Lo stesso Marc Marquez, richiesto di un parere, ha commentato dicendo di non vedere nulla di strano in ciò che ha fatto la casa italiana:«Per me è assolutamente normale quello che è successo; anche se la Ducati non avesse dato istruzioni, a volte non è nemmeno necessario parlare. Se sei un professionista e sei in una squadra hai l’esperienza e l’intelligenza che serve per capire che il tuo compagno si sta giocando il titolo mentre tu solo la gara. E’ assolutamente normale e loro stanno facendo un grande lavoro». Adesso resta l’ultimo capitolo di un campionato splendido e comunque andrà a finire a Valencia sarà giusto celebrare vincitore e vinto di questa pazzesca stagione.

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