MotoGP

MotoGP, la Ducati ci crede: «Il titolo non è ancora perso»

L’ingegner Dall’Igna da fiducia all’ambiente: «L’obiettivo di Andrea è esser campione, avevamo messo in conto le difficoltà di Aragon. Marquez è un pilota che rischia tantissimo»

Sedici punti persi in una sola gara, per di più in un campionato tiratissimo come quello di quest’anno, sono una mazzata che potrebbe abbattere chiunque nel Motomondiale; quando poi il tuo principale antagonista è un fenomeno delle due ruote che si chiama Marc Marquez e ha vinto 3 dei 4 campionati del mondo di MotoGP che ha disputato in carriera, le cose sembrano complicarsi maledettamente. Ma alla Ducati e al suo cavaliere principale, Andrea Dovizioso, partire da sfavoriti e con tutte le possibilità contro di loro evidentemente piace. Dopo il 7° posto di Aragon, mitigato solo in parte dal podio di Jorge Lorenzo, i musi lunghi sono durati poco. Non c’è tempo per recriminare, bisogna tornare subito al lavoro per rimettere in sesto le cose in queste ultime 4 tappe di campionato.

Il Dovi nella trasferta asiatica lo scorso anno fece molto bene ottenendo due podi, tra cui la vittoria in Malesia, ed un 4° posto. Insomma si tratta di piste che non solo l’italiano conosce bene, ma sulle quali ha fiducia e sa come essere veloce; anche Gigi Dall’Igna è convinto che le speranze di titolo siano tutt’altro che svanite: «Domenica non abbiamo affatto perso il titolo. Sapevamo che la gara di Aragon sarebbe stata complicata per noi e per Andrea, ma non è stata ancora detta l’ultima parola». Il DG di Ducati Corse analizza anche i motivi della sconfitta in terra spagnola: «La pioggia del venerdì ha penalizzato più noi dei nostri avversari. Andrea è molto motivato, abbiamo parlato e il suo obiettivo è quello di vincere il titolo». Le ultime impressiono Dall’Igna le lascia per il rivale principale, quel Marc Marquez sempre pronto a prendersi rischi: «Abbiamo rispetto per Marc. Prende sempre moltissimi rischi. E’ al limite in ogni gara per ottenere il miglior risultato. Anche ad Aragon non aveva molti margini, ha preso tanti rischi, lo si è visto nelle immagini. Affrontare un pilota così, con una buona moto, è difficile».

Matteo Senatore

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