MotoGP

MotoGP, l’aerodinamica continua a far discutere i piloti

La nuova carena testata a Valencia dai piloti Yamaha ha riportato a galla la vecchia polemica che lo scorso anno ha tenuto banco in MotoGP

«Non voglio creare delle nuove controversie, ma c’è solo un’interpretazione possibile, ci è stato detto che le ali erano state bandite perché erano troppo pericolose, ma le carene odierne lo sono ancora di più. Sono d’accordo con il regolamento attuale, ma le nuove carene dimostrano che le ragioni dietro a quel divieto erano una farsa e che la reale ragione per cui sono state bandite le ali era limitare i progressi della Ducati» queste sono state le parole di Andrea Dovizioso, un pilota sempre molto diretto e analitico, dopo i test di Valencia della scorso settimana, dove tutte le case hanno portato in posta alcune novità per la stagione MotoGP 2018. Le dichiarazioni del pilota Ducati sono riferita alla nuova cerana sviluppata dalla Yamaha, una delle case che hanno votato a favore del divieto delle alette, un tema ancora caldo che lo scorso anno è stato a lungo al centro di ogni discussione sulla MotoGP.

La casa di Borgo Panigale si è sempre sentita penalizza dalla decisione e forse oggi è quella più attenta alle mosse delle altre rivali, anche perché il regolamento appare molto lacunoso ed è difficile capire qual sia il reale limite. «Non credo che sia illegale, L’Aprilia ne ha una simile e anche la Ducati, quindi dovrebbe essere nell’ambito delle regole. Assomiglia un po’ alle vecchie ali, ma è parte della carena, anche se può ricordarle. Onestamente è una decisione che è dipesa dalla Dorna e io sono d’accordo con quello è stato scelto» questa è stata la risposta di Maverick Vinales che dimostra quanto ormai l’aereodinamica sia fondamentale in MotoGP, ma un chiarimento da parte degli organizzatori su ciò che è permesso, sarebbe l’unico modo per uscire dalla diatriba.

Alice Lettieri

Aspirante giornalista sportiva, nei circuiti mi sento a casa e penso che niente sia paragonabile al rombo di una moto.

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