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MotoGP, Paolo Ciabatti: «Stoner è il più grande talento del mondo»

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Il direttore sportivo Ducati e il suo lavoro con la scuderia di Borgo Panigale: da Carl Fogarty a Casey Stoner passando per Troy Bayliss

Paolo Ciabatti rappresenta uno dei pilastri di Ducati nell’ambito del Racing. Attualmente ricopre la carica di Direttore Sportivo, e può vantare un curriculum impressionate di vittorie conquistate con Ducati. Intervistato da Speedweek.com per commentare questa lunga storia d’amore con la Casa di Borgo Panigale, Ciabatti si è espresso su vari argomenti, spiegando che tra i tanti talenti con cui ha avuto modo di lavorare c’è n’è uno in particolare che ha lasciato un segno profondo.

La trafila di campioni con cui Ciabatti ha avuto la fortuna di lavorare parte con una vera icona della SBK, ovvero quel Carl Fogarty che resta l’unico a potersi fregiare della bellezza di quattro titoli iridati, tutti conquistati in sella a una Ducati: «Quando sono arrivato per la prima volta in Ducati era il 1998, e ho incontrato Carl Fogarty. Una persona speciale, un campione impressionante, ma non avevo molto a che fare con lui all’epoca. Poi è stato il turno di Troy Bayliss. Troy nel 2005 subì un brutto infortunio (correndo in MotoGP in sella a una Honda RCV gestita dal Team Pons – ndr), e non riuscì a finire la stagione, con tanti che dubitavano di lui. Ma l’anno successivo, nel 2006, non solo è diventato per la seconda volta campione del mondo SBK, ma anche vinto la gara MotoGP a Valencia».

Ciabatti ha sempre speso tantissime parole di elogio per Troy Bayliss e per il suo essere profondamente uomo Ducati. Ma il suo più grande rammarico riguarda un altro australiano, molto importante per la storia di Ducati nel Racing: «Sfortunatamente non ho mai avuto l’opportunità di lavorare con Casey Stoner, ma ho seguito con molta intensità il suo periodo in Ducati (periodo durante il quale Ciabatti era in forza all’organizzazione del Mondiale SBK, gestita dai fratelli Flammini – ndr). Casey è un pilota incredibile, negli ultimi anni ho avuto modo di conoscerlo bene, adesso abbiamo un rapporto di amicizia. E’ il più grande talento naturale del mondo».

Il manager della Ducati spiega il perché di questa affermazione, sottolineando come, anche nel suo ruolo di collaudatore di lusso, Casey Stoner riesca a dimostrare a ogni occasione di essere un talento impressionante: «Il fatto che Casey salga in moto un paio di volte all’anno, riuscendo sempre a essere così veloce e così preciso nei suoi feedback ai tecnici, è la migliore dimostrazione di quanto sia un pilota speciale. Tutti quelli che hanno corso contro di lui la pensano così. Poi ha un carattere molto forte, per lui ci sono solo il bianco e il nero, non esistono compromessi».

Paolo Ciabatti è anche un decano del Paddock e pare naturale chiedergli come sia gestire lo stress di un impegno tanto forte dopo tanti anni di militanza al top: «Non sono ancora stanco del mio lavoro, ma quando arriverà il momento dovrò fermarmi, altrimenti non lo farò più nel modo giusto. Solo Valentino Rossi sta invecchiando ed è ancora bravo come quando era più giovane. L’aspetto positivo del Racing è che c’è molta adrenalina. Questo aspetto ricarica le batterie molto velocemente, ma il mio tempo di recupero dopo i viaggi più lunghi si sta facendo sempre maggiore, ed è legato al fatto che ho 60 anni. Continuo a comportarmi come se ne avessi 30 o 40, ma il mio corpo non reagisce più in quel modo. Adesso ho bisogno di più tempo per riprendermi, per quanto provi a condurre una vita sana e nonostante sia ancora in perfetta forma».

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