
Il propulsore può avere un problema - www.MotoriNews24.com
E’ il motore che ha dato più problemi a Stellantis. Lo farà anche con te, se non controlli questi dettagli.
Il motore PureTech 1.2 prodotto dal gruppo Stellantis è nuovamente al centro dell’attenzione per un richiamo che coinvolge oltre 237.000 veicoli. Questo propulsore, installato su modelli diffusi di Peugeot, Citroën, Opel e DS, presenta criticità importanti legate alla cinghia di distribuzione immersa nell’olio, una soluzione tecnica adottata per migliorare l’efficienza ma che si è rivelata problematica nella pratica.
La principale criticità riguarda la cinghia immersa nell’olio, un componente che, seppur progettato per ridurre l’attrito e ottimizzare i consumi, ha mostrato una tendenza al deterioramento precoce. Numerose segnalazioni da parte degli automobilisti indicano che la cinghia può sfaldarsi, rilasciando frammenti nell’olio motore. Questi detriti rischiano di ostruire il filtro dell’olio, compromettendo così la lubrificazione delle parti interne del motore e aumentando il pericolo di guasti gravi.
Le diverse generazioni del motore PureTech 1.2 non sono tutte ugualmente soggette a questo problema. Le versioni più recenti hanno infatti subito aggiornamenti tecnici volti a ridurre l’incidenza delle rotture, mentre i modelli delle prime serie restano particolarmente vulnerabili a guasti improvvisi, spesso dal costo elevato. In questo contesto, la comparsa della spia dell’olio sul cruscotto assume un valore d’allarme fondamentale: non deve mai essere ignorata.
Come riconoscere i segnali di danni seri e come intervenire
Quando si accende la spia dell’olio, il primo passo consigliato è verificare immediatamente il livello dell’olio motore e, se necessario, effettuare un rabbocco utilizzando esclusivamente il tipo di olio raccomandato dal costruttore. Se l’avviso persiste, è probabile che il filtro dell’olio sia ostruito da residui della cinghia deteriorata, segnalando un danno in atto che potrebbe rapidamente aggravarsi.
Gli esperti suggeriscono di rivolgersi tempestivamente a un centro assistenza autorizzato per valutare la situazione. La sostituzione preventiva della cinghia può costare fino a 1.000 euro, ma rappresenta un intervento molto più economico rispetto alla riparazione di un motore seriamente compromesso.
Da considerare anche la garanzia Stellantis, che copre le riparazioni dei veicoli coinvolti nel richiamo, ma solo a condizione che la manutenzione sia stata eseguita regolarmente e documentata in modo accurato. Inoltre, l’utilizzo di olio specifico e il rispetto delle procedure ufficiali sono requisiti indispensabili per mantenere valida la copertura. In assenza di questi elementi, il proprietario rischia di dover sostenere personalmente tutte le spese di riparazione, anche quando il difetto è noto.

Il caso del motore PureTech 1.2 sottolinea l’importanza di un approccio attento e proattivo alla manutenzione dell’auto, specialmente in un settore dove la complessità tecnologica è in costante aumento. La capacità dei conducenti di riconoscere i segnali di malfunzionamento e di intervenire tempestivamente è la strategia migliore per prevenire danni irreversibili.
Questa vicenda evidenzia quanto sia decisivo, al momento dell’acquisto, valutare non solo le caratteristiche tecniche del veicolo ma anche la reputazione del produttore riguardo alla gestione dei problemi tecnici e alla trasparenza nella comunicazione. Marchi che dimostrano un impegno concreto nella risoluzione tempestiva delle criticità contribuiscono a garantire una maggiore tranquillità nel tempo agli automobilisti. Il feedback diretto degli utenti e la pronta risposta delle case automobilistiche rappresentano quindi elementi chiave per migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei motori, in particolare quelli tecnologicamente innovativi come il PureTech 1.2.