
Allarme cinese per Stellantis: il motivo - www.motorinews24.com
Continua il periodo no per Stellantis. Il nuovo allarme arriva dalla Cina e potrebbe rappresentare un serio rischio da qui in avanti per la crescita delle auto del Gruppo. Tutti i dettagli su questo pericolo.
Il primo semestre del 2025 per Stellantis non è stato certamente positivo in riferimento alle nuove immatricolazioni. I marchi del Gruppo con presidente John Elkann, infatti, hanno fatto registrare in totale ricavi netti per 74,3 miliardi di euro, con un calo, però, del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno antecedente.
Nonostante ciò, Stellantis si è confermata al primo posto sul mercato europeo per quanto concerne le effettive immatricolazioni della prima parte dell’anno. Sono state vendute, infatti, 1,3 milioni di auto in tutta Europa, facenti parte dei 14 marchi storici del Gruppo nato nel 2021 dalla fusione di FCA con PSA.
L’impatto dei dazi doganali sulle vendite ha pesato enormemente. Stellantis, infatti, ha reso noto che i dazi hanno pesato su circa 0,3 miliardi di euro. L’obiettivo di Stellantis è quello di migliorare la situazione entro la fine dell’anno, rilanciandosi in pieno a partire dal 2026. Dalla Cina, però, arriva una nuova minaccia molto seria. L’allarme su di essa è partita da una situazione che si sta allargando a macchia d’olio fra i concessionari. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Stellantis alle prese con un altro grattacapo: la “colpa” è del mercato cinese
I marchi cinesi stanno espandendo la loro influenza sulle auto elettriche anche all’interno dei Paesi dell’UE. Quello che sta succedendo in Germania, però, potrebbe pesare enormemente sulle vendite delle auto facenti parte del Gruppo Stellantis. Sempre più concessionari, infatti, stanno firmando contratti a lungo termine per poter vendere anche le vetture di marchio BYD.

La crescita di BYD in Europa è sotto gli occhi di tutti. In particolare, in Germania i numeri sono davvero importanti. Ecco, dunque, che sempre più concessionari Stellantis stanno scegliendo di vendere anche le auto del marchio cinese. Un aspetto che potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’effettiva ripartenza del Gruppo con presidente John Elkann.
Entrando maggiormente nel dettaglio, in Germania BYD ha visto i concessionari aumentare da un numero di 26 a oltre 50 nel giro di poco tempo. Il marchio cinese ha già posto come obiettivo il raggiungimento di 120 concessionari entro la fine dell’anno in corso di svolgimento e di raddoppiare tale numero entro la metà del 2026.
Il nuovo CEO Filosa, comunque, ha provato a buttare acqua sul fuoco, sostenendo come Leapmotor in Germania stia vendendo più unità di BYD.