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Due importanti gruppi automobilistici del Vecchio Continente – Renault e Stellantis – stanno aprendo i loro orizzonti verso il Giappone.
La crisi di un particolare segmento del mercato automobilistico ha portato Renault e Stellantis a cambiare strategia e a orientarsi verso una linea generale che va molto in voga in Giappone e nell’Estremo Oriente. Il mercato delle auto va sempre più verso la direzione dei SUV e dei modelli a grandi dimensioni. A risentire di tutto ciò sono le citycar. Ecco, quindi, che Renault e Stellantis hanno scelto di invertire la rotta e di rilanciare anche il segmento delle auto più compatte e maggiormente adatte al traffico cittadino.
L’obiettivo dei due gruppi automobilistici europei è quello di provare a cambiare le carte in tavola in riferimento ad alcune normative che stanno sempre più penalizzando la diffusione delle citycar.
Il presidente di Stellantis, John Elkann, ha sottolineato in modo assai evidente la crisi del settore relativo alle citycar economiche. Nel Vecchio Continente, infatti, fino a pochi anni fa venivano immatricolate diverse auto di piccole dimensione e dal prezzo inferiore ai 15.000 euro (circa un milione all’anno). Oggi, invece, i dati parlano di appena 100.000 modelli venduti. Una vera e propria crisi, senza usare troppi giri di parole.
Per quale motivo le normative penalizzano la diffusione delle citycar? Cosa hanno in mente Renault e Stellantis per il futuro? Ecco tutti i dettagli.
La strategia di Renault e Stellantis per il rilancio delle citycar economiche
Le case automobilistiche europee non sono incentivate a progettare e a investire sulle citycar. John Elkann ha spiegato che le attuali leggi dell’Unione Europea, in tal senso, penalizzano la progettazione e la produzione di queste auto, rendendole molto meno attraenti rispetto al passato. Un qualcosa che va in netta controtendenza rispetto a ciò che accade, per esempio, in Giappone.

Stellantis e Renault vorrebbero far cambiare idea all’UE, seguendo – per l’appunto – la ‘via giapponese’. Nel Paese nipponico le citycar occupano quasi il 40% delle nuove immatricolazioni annue. La loro legislazione, infatti, è nettamente più favorevole rispetto a quella europea.
I due gruppi automobilistici stanno lottando con tutte le loro forze per rilanciare questo segmento di mercato e per rendere molto più pratica e sostenibile la produzione delle auto di piccole dimensioni.
L’ex CEO di Renault Luca De Meo aveva già parlato in passato di questo problema: “Sarebbe necessaria una regolamentazione differenziata per le auto piccole. Ci sono troppe regole pensate per le auto più grandi e costose, il che significa che non possiamo produrre auto più piccole in condizioni di redditività accettabili“.