
Allarme rosso per Stellantis - www.MotoriNews24.com
La decisione di Stellantis getta tutti nel panico. Ora, rischiano il lavoro in tanti.
Stellantis, grande colosso del mondo dei motori, è arrivato ad una decisione drastica nell’ambito della costruzione di automobili, una scelta che potrebbe gettare migliaia di lavoratori nel panico. Un impianto fermerà presto la produzione e, nonostante ciò, tra sindacati e azienda proseguono le comunicazioni per capire cosa ci aspetta ora.
Ostermann ha sottolineato l’impegno dell’azienda nel collaborare con fornitori che possano adattarsi rapidamente alle nuove esigenze di produzione. Tuttavia, non tutti i fornitori sono in grado di effettuare cambiamenti in tempi brevi, complicando ulteriormente la situazione. Le recenti modifiche alle politiche tariffarie offrono un’opportunità: le case automobilistiche possono richiedere rimborsi tariffari in base alla percentuale di componenti conformi all’USMCA. Questo rimborso, che ammonta al 3,75% nel primo anno e al 2,5% nel secondo, rappresenta una potenziale boccata d’ossigeno per Stellantis, a patto che riesca a incrementare il contenuto locale nei suoi veicoli. Ma vediamo quale impianto si è fermato.
Allarme rosso in questo impianto, si ferma tutto
Stellantis ha recentemente annunciato una decisione che ha colto di sorpresa molti nel settore automobilistico: a partire dal 5 maggio 2025, interromperà temporaneamente la produzione nel suo stabilimento di Windsor, in Ontario. Questa chiusura, che durerà una settimana, si inserisce in un contesto di sfide economiche e strategiche che l’azienda sta affrontando, specialmente dopo un’interruzione di produzione già avvenuta ad aprile.
La scelta di fermare la produzione a Windsor è parte di una strategia più ampia di Stellantis, che sta cercando di adattarsi ai cambiamenti nelle politiche commerciali e alle dinamiche di mercato. Durante una conference call con gli analisti, il direttore finanziario dell’azienda, Doug Ostermann, ha rivelato che Stellantis sta spostando parte della produzione dei suoi pick-up dagli impianti messicani a quelli statunitensi. Questa mossa è motivata dai dazi doganali elevati imposti durante l’amministrazione Trump e mira a ridurre l’impatto economico di tali misure.

L’impianto di Windsor è conosciuto per l’assemblaggio di modelli chiave come la nuova Dodge Charger e la Chrysler Pacifica. Tuttavia, la sua operatività è stata compromessa dalle recenti politiche commerciali. Stellantis sta cercando di ottimizzare le proprie catene di approvvigionamento per aumentare il contenuto statunitense nei propri veicoli, in linea con le normative dell’Accordo tra Stati Uniti, Messico e Canada (USMCA). Attualmente, i veicoli prodotti negli Stati Uniti da Stellantis presentano circa l’80% di componenti conformi a questo accordo, ma l’azienda mira a innalzare questa percentuale all’85%.
La chiusura dello stabilimento di Windsor ha suscitato preoccupazione tra i lavoratori e il sindacato Unifor, che rappresenta i dipendenti dell’impianto. Fino ad ora, l’azienda non ha fornito spiegazioni ufficiali riguardo al nuovo stop alla produzione, lasciando i lavoratori in una situazione di incertezza. La mancanza di comunicazione da parte di Stellantis ha generato tensione nel sindacato, che chiede maggiore chiarezza sulle intenzioni future dell’azienda e sulla sicurezza dei posti di lavoro.
In un contesto più ampio, la decisione di Stellantis rappresenta un campanello d’allarme per l’industria automobilistica nordamericana, che sta affrontando una serie di sfide legate a dazi, catene di approvvigionamento e cambiamenti nelle richieste dei consumatori. La crisi dei chip e le difficoltà logistiche hanno ulteriormente aggravato la situazione, portando le aziende a rivedere le proprie strategie produttive.
La chiusura temporanea di Windsor non è solo un problema per Stellantis, ma riflette le difficoltà di un’intera industria che deve adattarsi a un mondo in rapida evoluzione. La capacità di Stellantis di gestire queste sfide sarà cruciale per il suo futuro e per quello dei suoi dipendenti, in un settore automobilistico sempre più competitivo e globalizzato.