
Critica alle auto europee! - www.MotoriNews24.com
Gli incentivi per le auto elettriche non soddisfano il numero uno di BYD: ecco che cosa ha detto.
La diffusione delle automobili elettriche in Italia è ancora un tasto dolente che molti politici, produttori di auto e parlamentari europei non osano toccare. Mentre paesi come la Norvegia hanno praticamente completato la transizione ecologica, dimostrando che almeno su piccola scala è di fatto un’operazione possibile, il divario tra auto termiche ed elettriche rimane alto in Italia come negli altri paesi dell’UE.
Il nostro paese soffre particolarmente di uno divario enorme tra il costo di un’auto termica usata ed una elettrica, peggio ancora se prendiamo il prezzo di un’auto nuova come riferimento. Non è che gli italiani non vogliano comprare un’auto elettrica è che, in molti casi e per molti cittadini con uno stipendio medio, si tratta di un’operazione così costosa da far passare la voglia anche al più zelante ecologista.
Come altri paesi tra cui Inghilterra e Svezia, anche il nostro ha tentato di mettere in campo gli incentivi per le auto elettriche, ottenendo risultati misti. Da un lato, il fatto che i bonus si siano rapidamente esauriti fa capire che gli italiani ne hanno approfittato davvero, dall’altro, il parco auto circolante resta molto vecchio. E un esperto del settore boccia del tutto la misura.
Ecoincentivi, Altavilla come Fantozzi: bocciatura totale
Durante una trasmissione in diretta pubblicata anche dal Sole 24 Ore uno dei dirigenti italiani di BYD, in qualità Special Advisor per l’azienda cinese, Alfredo Altavilla ha citato il famoso film di Fantozzi per dire che cosa ne pensi degli incentivi che negli ultimi anni avrebbero dovuto dare agli italiani la possibilità di comprare un’auto elettrica: “Si può dire che sono una ca**ta pazzesca? Noi prendiamo i soldi del PNR e li buttiamo per vendere 39mila auto elettriche, meno del 3% delle immatricolazioni di un anno”, le sue parole.

Stando ad Altavilla il problema principale è un altro: “Gli italiani non comprano le auto elettriche perché non ci sono le infrastrutture per la ricarica”, il suo commento in merito. L’osservazione risulta importante, dato che nel nostro paese più volte si è discusso sul fatto che senza colonnine di ricarica ed infrastrutture simili, le auto elettriche non conosceranno mai una diffusione paragonabile a quella di altri paesi. E i fondi del PNR potevano essere ivi investiti.
La disparità tra i prezzi di auto elettriche e termiche, però, rimane alta: in Cina il prezzo medio di un’auto elettrica è di 29.682 euro contro i circa 67.058 italiani. Una disparità che va colmata, parallelamente ad un piano di investimenti nel settore della ricarica delle auto elettriche. Questa sfida però, secondo Altavilla, non sarà vinta solo con gli incentivi: serve una nuova strategia.