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Valentino Rossi come Steve McQueen

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Due miti, perfetti ambasciatori di questo nostro mondo dei motori: il pilota di Tavullia come l’attore hollywoodiano Steve McQueen

Ora parliamoci sinceramente: quanti di noi all’inizio di questa stagione 2015 avremmo mai ipotizzato, questa incredibile situazione dove Valentino Rossi sarebbe balzato in testa al mondiale nella prima gara per mantenerlo spavaldamente per 10 incredibili lunghissimi gran premi fino al 16 agosto quando è stato raggiunto da Lorenzo. Non dimentichiamoci che venivamo da due stagioni dominate da quel talento stratosferico di Marc Marquez, l’ultima poi stradominata con l’umiliante record di dieci gare vinte consecutive. L’uomo che ha cambiato le leggi della fisica in moto, che ha inventato un nuovo stile di guida fatto di raffinatissimo controllo nelle derapate e nelle staccate oltre ogni limite. Insomma un mostro vero e proprio che ha fatto sparire dalla memoria il geniale Casey Stoner in due sole stagioni. Quindi anche i più partigiani del pilota di Tavullia non avrebbero mai previsto questa “Grande Fuga” del magico pilota Yamaha. Fuga lunga ben 5 mesi e soprattutto ben 10 GP dei quali tre vinti!

Però ora che a Brno è stato raggiunto a pari punti da Lorenzo tutti ci siamo resi conto che a Silverstone Lorenzo e Marquez avrebbero definitivamente spento ogni velleità di titolo numero 10 per Valentino. Invece il 30 agosto si è verificato un altro di quei meravigliosi episodi che hanno caratterizzato la lunghissima carriera del più grande pilota dell’era moderna del Motociclismo. Un misto di genio audacia e classe incredibile. Nella pioggia di Silverstone Valentino ha visto la caduta di Marquez e piegato Lorenzo che ora deve ricominciare tutto da capo proseguendo questo incredibile film che si chiama “La Grande Fuga”. Bisogna riconoscere che ci sono davvero incredibili analogie tra i due biondi protagonisti dello stesso film. Il primo, Steve McQueen diventato leggenda per la prematura scomparsa dopo aver recitato in alcune tra le più belle pellicole di Hollywood dividendo il suo tempo tra i motori e la macchina da presa. Suo il leggendario film “On Any Sunday” sulle gare americane di moto da strada e cross dove lo stesso McQueen recitava insieme a piloti veri come Malcom Smith e Mert Lawill raccontando per la prima volta il vero volto delle gare USA nei deserti e negli stadi. Fondando la casa di produzione Solar decide di finanziarsi il film sulla 24 ore di Le Mans trasferendosi in Francia e comprando varie Porsche 917 effettua riprese incredibili a oltre 250 km orari. Insomma una vera icona di questo nostro mondo dei motori dove l’attore americano diventa davvero un mito, un esempio di vita libera insofferente e spavalda alla ricerca di grandi emozioni in sella e a bordo di bolidi bellissimi.

L’altro biondo non ha mai recitato a Hollywood ma è diventato anche lui un vero mito grazie ai 9 titoli mondiali, alle incredibili stagioni costellate di episodi indimenticabili, duelli pazzeschi e sfide continue quasi tutte vinte. Sarebbe inutile snocciolare qui gli incredibili numeri dei record di Vittorie, Pole Position e giri Veloci perché pur impressionando non renderebbero mai merito alle doti comunicative del pilota pesarese che ha costruito il suo mito sulla capacità di inventare sorpassi impossibili e duelli magici nei quali ha schiantato uno ad uno tutti gli avversari che gli si sono parati davanti. Certo è che ora a 36 anni suonati, dopo venti interminabili anni di gare Valentino ha mostrato la stessa rapace fame di successi e vittorie di quando aveva 20 anni. E soprattutto con avversari nuovi veloci talentuosi e determinatissimi come Marquez e Lorenzo. E’ proprio il confronto tra l’età di Valentino e il valore dei suoi avversari a rendere questa stagione 2015 la più esaltante e leggendaria di tutta la carriera del pilota Italiano. E non è assolutamente blasfemo o irriverente paragonare due Miti come Steve McQueen a Valentino Rossi.

Due personaggi incredibili che hanno fatto da perfetti ambasciatori di questo nostro mondo dei motori. Valentino grazie alla sua incredibile comunicativa ha davvero fatto capire a tutti quale gioia e intensa emozione sia guidare al limite una motocicletta come se fosse la cosa più naturale e facile al mondo. Al pari dello scomparso attore hollywoodiano che ci ha fatto innamorare delle moto e delle auto grazie ai suoi film e alle sue irrefrenabili passioni. A me non interessa molto come andrà a finire questa incredibile stagione 2015, ma so di sicuro che solo grazie a Valentino Rossi sarà ricordata come una delle più intense, incerte e spettacolari di quel periodo storico che sarà studiato in futuro come “l’era Valentiniana” del motociclismo.

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