
Abarth, che novità (www.motorinews24.com)
Abarth ha deciso di fare un drastico cambiamento in vista del proprio futuro: è un ritorno al futuro che a non tutti piacerà.
Abarth è uno dei marchi più conosciuti e apprezzati in assoluto nel panorama automobilistico italiano. Fondata il 31 marzo 1949 a Bologna dall’ingegnere italo-austriaco Carlo Abarth e dal pilota Guido Scagliarini. Nata come scuderia sportiva, il suo successo è principalmente dovuto alle marmitte prodotte per l’elaborazione di diverse vetture di costruttori come Fiat, Alfa Romeo, Lancia, SIMCA, Autobianchi e Porsche.
Dopo essere stata controllata dal Gruppo Fiat Chrysler Automobiles, l’azienda è finita per essere proprietà al 100% del Gruppo Stellantis. Attualmente la società in questione si occupa della produzione e commercializzazione di versioni sportive ed elaborazioni di auto Fiat con il marchio Abarth. E adesso pare aver deciso di effettuare un vero e proprio ritorno al passato: di cosa si tratta.
Abarth, che ritorno al passato: di cosa si tratta
Abarth potrebbe clamorosamente tornare a realizzare automobili a benzina. A parlarne ci ha pensato Olivier Francois, CEO di Fiat e Abarth, in occasione della presentazione della Grande Panda ibrida. Per rispondere a una domanda diretta sul futuro dell’Abarth, infatti, ha ammesso che anche un ritorno dell’alimentazione a benzina è preso fortemente in considerazione. Non si tratta di una decisione definitiva, è bene precisarlo, tuttavia è proprio quello che potrebbe avvenire. Questa potrebbe essere una risposta legata alle vendite tutt’altro che eccezionali delle macchine elettriche in questo momento, soprattutto se consideriamo il difficile 2024 avuto da colossi come Stellantis.
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Ma quale motore a benzina potrebbe funzionare anche da un punto di vista strategico-commerciale per il futuro di Abarth? Forse reinserire il motore 1.4 turbo benzina, molto usato in passato dalle vetture preparate dall’azienda, è una possibilità funzionale e concreta. Anche se parliamo di un motore apparentemente dismesso e difficilmente adattabile alle unità attuali. Possibile, quindi, che venga coinvolto il propulsore 1.2 tre cilindri, invece facilmente adattabile alla variante firmata Abarth.
C’è però un ‘ma’ grande quanto una casa; ci riferiamo alla potenza, visto che il 1.2 arriva a 145 cavalli di potenza massima (non esattamente in linea con la potenza a cui ci ha abituato l’azienda in passato). Pur non toccando livelli estremi, la casa dello Scorpione è sempre stata in grado di stupire, superando agilmente i 200 CV. Vedremo in futuro se Abarth saprà come indirizzare un sorprendente ritorno a benzina nel modo più corretto: l’importante è non rendere questa ‘operazione nostalgia’ poco adatta al miglioramento di certe macchine.