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Superbike

Assen e quel gancio destro di Chili a Fogarty

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Assen è stato il teatro di epiche battaglie a due ruote. Una delle più belle fu quella tra Carl Fogarty e Frankie Chili, che forse decise il titolo del 1998

La pista di Assen è legata da sempre alle immagini dei duelli epici che si sono svolti all’interno del suo incredibile anello. Nata solo per le moto e dotata di uno sviluppo iniziale di 7,700 metri era considerata la vera Università delle due ruote per la difficoltà di raccordare e ricordare le sue bellissime curve. Ridotta poi di circa un chilometro è rimasta fino al 2006 uno dei teatri più suggestivi dei due mondiali GP e SBK. Purtroppo nel 2006 è stata ridotta drasticamente a soli 4,555 metri perdendo gran parte del suo fascino e diventando una normale pista come tutte le altre.

Ad Assen si sono disputati duelli rimasti epici per la bellezza e la capacità di sorpassarsi più e più volte da parte dei piloti più coraggiosi e determinati. Il primo rimane quello tra Virginio Ferrari contro Barry Sheene nel 1979 quando i due piloti in sella alle Suzuki 500 Gamma si sorpassarono almeno 10 volte negli ultimi giri dove il britannico riuscì a recuperare sul pilota Italiano del Team Gallina ingaggiando un corpo a corpo finito con la storica vittoria dell’Italiano. Vittoria importantissima perché se eravamo i dominatori nelle altre cilindrate, nella 500 dopo Agostini non eravamo ancora riusciti a trovare un degno erede del magico pilota di Lovere. Il Marziano Roberts sembrava imbattibile, invece questa fantastica gara ha aperto la strada ai nostri piloti anche nella classe regina che dopo la vittoria di Ferrari ha visto i titoli di Lucchinelli e Uncini. Dalla vittoria di Ferrari, Assen ha sempre offerto nella classe regina duelli fenomenali fino all’ultimo contatto tra Marquez e Rossi all’ultima chicane.

Ma anche nella Superbike abbiamo assistito ad una serie di battaglie rimaste epiche con protagonisti Haga, Bayliss, Edwards ma sopra a tutti rimane leggendario lo scontro finale tra Chili e Fogarty che decise in modo pugilistico il titolo mondiale del 1998. Era la stagione magica del nostro Frankie Chili che finalmente inserito nel team Ufficiale Ducati (gestito proprio dal leggendario Virginio Ferrari) aveva dominato con vittorie impressionati alternate a battute di arresto dovute alla sua emotività soprattutto nelle gare di casa.

Grandi avversari Aaron Slight con la Honda e Troy Corser con l’altra Ducati Factory. Mancano solo due gare al termine e si arriva ad Assen teatro di caccia di Carl Fogarty in sella ad una Ducati privata e reduce da una serie impressionante di vittorie consecutive record su questa pista, di cui è il vero Re.

Chili in uno stato di grazia incredibile beffa Carl Fogarty all’ultimo giro in gara uno spezzando la serie consecutiva di vittorie del britannico e lanciandosi di nuovo in caccia del primo Mondiale Superbike, all’epoca mai vinto da un Italiano. Foggy in gara due risponde all’attacco all’ultimo giro di Frankie Chili con un contro sorpasso molto pericoloso che rischia di mandare il bolognese fuoripista a 250 kmh.

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Sorpreso da questo gesto molto rischioso Frankie tenta la staccata all’ultima chicane ma ormai ha perso la freddezza e vola in terra. Rialzatosi, prova a tagliare il traguardo spingendo la sua Ducati fino al traguardo ma non viene qualificato. Il bolognese furibondo per la manovra che lui giudica pericolosissima e scorretta arriva sotto il podio e sferra un destro al britannico ritornato vincitore ad Assen. Purtroppo i punti persi da Chili lo tagliano fuori dal mondiale poi vinto da Fogarty nella incredibile ultima gara di Sugo in Giappone dove Troy Corser si frattura nel warm up e Slight non riesce a gestire la Honda super ufficiale troppo potente.

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