
Crisi del settore automotive: la pesante accusa - www.motorinews24.com
Tutto il disappunto espresso dal CEO di un’importante azienda automobilistica sui motivi riguardanti la crisi generale del settore automotive. Le sue parole contro l’operato della Germania sono davvero dure. Di chi si tratta? Che cosa ha rivelato? Ecco tutti i dettagli in merito.
La crisi nel settore automotive è un fenomeno difficile da spiegare in poche righe. Quello che è certo è che nel corso degli ultimi anni diversi fattori hanno generato un sempre più generale calo delle vendite delle auto. E ciò riguarda non solo brand di secondo piano, ma anche aziende che hanno avuto e che continuano ad avere un ruolo chiave in questo settore.
La transizione verso le auto elettriche e una mobilità maggiormente sostenibile – con tutte le difficoltà del caso – la tensione geopolitica, la crisi economica e gli elevati costi di produzione sono solo alcuni dei motivi che hanno portato a una riduzione della domanda e a un calo degli utili dei principali brand operanti in tale settore.
In questo testo, però, vogliamo soffermarci sulle parole cariche di tensione del CEO di una importanze azienda automobilistica. La sua accusa è rivolta principalmente verso l’operato della Germania. A suo modo di vedere, infatti, le aziende tedesche hanno inciso profondamente sullo sviluppo di questa crisi. Per quale motivo? Ecco tutti i dettagli a riguardo.
Settore automotive in crisi? “Colpa della Germania”: le parole del CEO
A formulare un pensiero molto accusatorio verso la Germania, in merito alla crisi del settore dell’automotive, è stato il CEO del gruppo Renault, Luca De Meo. Stando al suo pensiero, la regolamentazione dell’Ue degli ultimi due decenni è stata un vero e proprio fallimento. Ora a livello europeo per De Meo si sta cercando la “pallottola d’argento” – per mezzo delle auto elettriche – in modo tale da risollevare le sorti del settore.

Per De Meo, gli automobilisti tedeschi comprano principalmente auto premium e non quelle di piccole dimensioni. Le aziende tedesche, quindi, avrebbero “voluto rendere le auto più complesse perché gli faceva comodo“. Un qualcosa di “devastante su alcuni Paesi, come Francia e Italia“, dal momento che in questi Paesi le persone comprano principalmente auto non premium e di piccole dimensioni.
De Meo, quindi, avrebbe la soluzione, vale a dire quella di “tornare a fare auto piccole”. Con le attuali norme europee, però, tutto ciò non è assolutamente redditizio per i vari brand automobilistici. Sarebbe il caso, dunque, di approvare un regolamento specifico esclusivamente rivolto alle piccole auto.