
Quando non correre - www.MotoriNews24.com
Guidare a questa velocità è altamente sconsigliato, non solo per il rischio di incidente. Meglio andare più piano possibile.
La questione della velocità sulle autostrade italiane continua a suscitare dibattiti tra automobilisti, esperti di sicurezza stradale e matematica applicata. Recentemente, un matematico ha analizzato il senso di guidare a 140 km/h, evidenziando come questa pratica non solo sia rischiosa, ma anche poco vantaggiosa in termini di tempo risparmiato.
Guidare a 140 km/h sulla rete autostradale italiana sembra, a prima vista, un modo per arrivare più rapidamente a destinazione. Tuttavia, José Angel Murcia, matematico di fama, spiega che la differenza di tempo tra viaggiare a 130 e 140 km/h è praticamente trascurabile. Per un ipotetico percorso di 100 chilometri, a 130 km/h occorrono circa 46 minuti, mentre aumentando la velocità a 140 km/h si guadagnano soltanto 3 minuti, un risparmio temporale quasi irrilevante.
Questa analisi matematica si basa sulla relazione inversa tra velocità e tempo, dove l’aumento della velocità oltre una soglia ottimale non comporta un miglioramento proporzionale nel tempo complessivo di viaggio. Anzi, l’efficienza diminuisce progressivamente, rendendo poco sensato spingersi oltre certi limiti.
Non ha nessun senso
Oltre alla limitata riduzione del tempo di percorrenza, il traffico, i semafori, le curve e i pedaggi contribuiscono a rendere inefficace il guadagno derivante da una velocità più alta in autostrada. Nei tragitti quotidiani, questi elementi spesso annullano o addirittura superano il risparmio di pochi minuti ottenuto aumentando la velocità da 130 a 140 km/h.
Inoltre, non si può trascurare il fattore meteo: condizioni climatiche avverse come pioggia, nebbia o vento possono compromettere la sicurezza e rendere inutile qualsiasi tentativo di guadagno di tempo tramite velocità elevata. Dal punto di vista della sicurezza stradale, viaggiare a velocità superiore ai limiti stabiliti accresce significativamente il rischio di incidenti gravi, mettendo a repentaglio la vita del conducente e degli altri utenti della strada. Gli studi statistici confermano che l’incidentalità cresce con l’aumento della velocità, rendendo la prudenza l’elemento prioritario su ogni autostrada.

Alla luce di queste considerazioni, appare evidente che guidare a 140 km/h in autostrada non offre vantaggi reali né in termini di tempo né di sicurezza. La matematica non lascia dubbi: il marginale risparmio di minuti non giustifica i rischi aggiuntivi, che includono sanzioni amministrative, pericoli per la sicurezza e il maggiore stress alla guida.
Le normative italiane, oltre a prevedere limiti di velocità, mirano proprio a tutelare la sicurezza di tutti gli utenti stradali. Rispettare i limiti e adottare uno stile di guida prudente rappresenta quindi la scelta più responsabile, capace di coniugare efficienza e tutela della vita. La riflessione proposta da esperti come José Angel Murcia invita a riconsiderare la logica del “più veloce è meglio” e a valorizzare invece una guida consapevole, che privilegia la sicurezza e il benessere collettivo sulla strada.