
Starlink: il ruolo chiave nella guerra in Ucraina(www motorinews com)
Durante una fase cruciale della guerra in Ucraina, Elon Musk avrebbe ordinato la disattivazione della copertura satellitare di Starlink.
Un gesto che ha provocato un blackout nelle comunicazioni delle forze ucraine impegnate nella controffensiva contro le truppe russe. La vicenda, emersa da un’inchiesta di Reuters il 25 luglio 2025 basata su fonti interne a SpaceX, riapre il dibattito sull’influenza dei colossi privati sulle dinamiche geopolitiche e militari globali.
La costellazione di satelliti Starlink, sviluppata e gestita da SpaceX, è diventata fondamentale per l’Ucraina sin dall’inizio del conflitto. Grazie a questo sistema satellitare in orbita terrestre bassa (LEO), le forze armate ucraine hanno potuto mantenere una connettività continua e a bassa latenza, indispensabile per il coordinamento sul campo, il controllo dei droni e la precisione delle artiglierie. Il servizio, attivo anche in ambiti civili come ospedali e scuole, si è dimostrato un pilastro delle infrastrutture di comunicazione in tempo di guerra.
Tuttavia, secondo tre fonti interne a SpaceX, Musk avrebbe ordinato la sospensione della copertura in un’area chiave vicino a Beryslav, nell’oblast di Kherson, un passaggio strategico dove le forze ucraine stavano tentando di circondare le truppe russe. Questa decisione avrebbe causato la perdita di connettività per le unità in prima linea, disabilitando droni e interrompendo il coordinamento dell’artiglieria, contribuendo direttamente al fallimento di un’importante operazione militare.
L’ordine di spegnimento: motivazioni e conseguenze
Fonti di Reuters riferiscono che la decisione di Musk risalirebbe al 30 settembre 2022, poco dopo che il presidente russo Vladimir Putin aveva minacciato l’uso di armi nucleari per difendere “l’integrità territoriale” della Russia. La preoccupazione principale di Musk, secondo le stesse fonti, sarebbe stata quella di evitare che un successo troppo netto dell’Ucraina potesse spingere Mosca a rispondere con un attacco nucleare.
L’ordine di interrompere la copertura Starlink, impartito a un ingegnere senior di SpaceX, Michael Nicolls, ha avuto effetti immediati sul campo: droni persero il collegamento con gli operatori e le unità di artiglieria hanno perso la capacità di colpire bersagli con precisione. Funzionari militari di Kiev e Washington hanno manifestato preoccupazione per l’interruzione, che ha rallentato la controffensiva ucraina, anche se alcune zone come Kherson sono state alla fine liberate nei mesi successivi.
Elon Musk ha sempre negato pubblicamente di aver mai spento terminali Starlink in Ucraina, dichiarando su X (ex Twitter) il 9 marzo 2023: “Per essere estremamente chiari, per quanto io sia in disaccordo con la politica dell’Ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali”. Tuttavia, la testimonianza delle fonti interne a SpaceX solleva dubbi sulle reali dinamiche dietro la gestione della rete.

Il caso evidenzia una questione di grande rilievo: la crescente dipendenza degli Stati e delle forze armate da infrastrutture tecnologiche controllate da pochi attori privati. Starlink, con oltre 8.000 satelliti in orbita e un fatturato atteso di quasi 10 miliardi di dollari per SpaceX nel 2025, rappresenta oggi il principale operatore satellitare globale. La possibilità di accendere o spegnere selettivamente la rete conferisce a Musk un potere enorme, che può influenzare direttamente eventi geopolitici e militari di portata mondiale.
La parlamentare britannica Martha Lane Fox ha dichiarato che il “dominio globale di Musk rappresenta un rischio enorme in un settore non regolato”, sottolineando come il controllo esclusivo di Starlink possa “consentire ai suoi capricci di dettare l’accesso a infrastrutture vitali”.
In Italia, dove si è manifestato interesse per l’integrazione di servizi Starlink nelle infrastrutture di sicurezza nazionale, il caso invita a riflettere sulla necessità di formule contrattuali e di governance che garantiscano piena autonomia e indipendenza dall’azienda proprietaria. Se tali garanzie non fossero perseguibili, sarebbe opportuno valutare alternative tecnologiche per evitare rischi strategici.
Starlink oggi: sviluppo e prospettive
Dal primo lancio nel maggio 2019 con 60 satelliti, la costellazione Starlink è cresciuta rapidamente, con oltre 8.000 satelliti attivi a marzo 2025. Il progetto di SpaceX mira a fornire Internet ad alta velocità e bassa latenza in tutto il mondo, con un target di 40 milioni di abbonati e un fatturato stimato di 30 miliardi di dollari entro il 2025.
La rete, basata su satelliti in orbita terrestre bassa a circa 550 km di altitudine, consente tempi di latenza di 25-35 millisecondi, molto inferiori a quelli dei tradizionali servizi satellitari geostazionari. Grazie a questa tecnologia, aree remote e zone di conflitto possono mantenere una connettività stabile e sicura.
Tuttavia, l’episodio della sospensione della copertura in Ucraina e il blackout globale del 24 luglio 2025, di cui SpaceX non ha ancora fornito spiegazioni, sottolineano i limiti di un sistema di comunicazione dipendente da un singolo operatore privato.
La crescente centralità di Starlink nelle comunicazioni militari e civili di paesi in situazioni critiche evidenzia l’urgenza di una regolamentazione internazionale e di una governance più trasparente e condivisa, per evitare che decisioni unilaterali possano incidere in modo decisivo sul corso degli eventi globali.