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Formula 1

F1, Hamilton-Schumacher: sfida a distanza a suon di record

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I record del tedesco sembravano inavvicinabili ma Lewis potrebbe provare riscriverli nei prossimi anni

Due simboli di due generazioni: Michael Schumacher e Lewis Hamilton sono senza alcun dubbio due dei più grandi piloti che la storia della Formula 1 abbia mai visto. Si sono incrociati brevemente in pista nei 3 anni in cui il campione tedesco è tornato alle gare con la Mercedes, ma la loro sfida naturalmente è soprattutto a distanza, nei libri dei record del motorsport. Un passaggio di consegne in un certo senso effettivo tra due epoche, con Michael che ha vissuto i suoi primi 16 anni di carriera dal 1991 al 2006 e Lewis che è entrato nel circus l’anno dopo, nel 2007.

Il britannicoLewis Hamilton ha recentemente detto di non pensare ai record dello sfortunato pilota di Kerpen, ma la competizione è nel sangue di Lewis e quale sfida è più allettante che migliorare i risultati del più vincente di sempre? Hamilton in questo 2017 ha già ritoccato il primato di pole position di Michael, portandolo a 69 contro le 68 di Schumi e minaccia di non fermarsi tanto presto. Ci sono però altri record simbolo dello strapotere di Schumacher che il numero 44 potrebbe avere nel mirino: il primo è quello delle vittorie in anni consecutivi. Schumacher nella sua ‘prima carriera’ tra Benetton e Ferrari ha vinto almeno un GP ogni anno tra il 1992 e il 2006. Un risultato irreale che però Lewis sta raggiungendo: è infatti l’unico pilota in attività ad aver sempre vinto ogni stagione un gara dal momento del suo debutto; la sua striscia è dunque aperta ad 11 stagioni, ma vista la Mercedes estremamente competitiva che si trova a guidare è pensabile che il trend possa continuare nelle prossime annate, almeno fino a che resteranno in vigore le attuale power unit. L’anno del sorpasso sarebbe il 2021, il primo in cui entreranno in vigore i nuovi motori: Lewis avrà 36 anni, un anno in meno di Schumi quando si ritirò nel 2006.

I due traguardi che mettono però maggiormente l’acquolina in bocca sono le 91 vittorie e i 7 titoli mondiali. Per superare il primo ad Hamilton mancano 32 vittorie: attualmente in carriera ha vinto 60 dei 202 GP corsi; Michael alla sua gara numero 202, che fu quella di Indianapolis 2004, aveva già vinto 78 gare. Se Lewis mantenesse questo ritmo dovrebbe ottenere la sua vittoria numero 92 alla gara numero 309 della sua carriera, che con calendari da 20/21 gare all’anno arriverebbe nel 2022. C’è però anche qui da chiedersi se Lewis sarà ancora in pista tra 5 anni: difficile dirlo con certezza, ma è ipotizzabile che per il britannico si ritiri prima. Le media di gare vinte dovrebbe quindi salire vertiginosamente e mantenersi sui ritmi delle ultime 4 stagioni quando, con i nuovi motori ibridi e la sua super Mercedes a spingerlo Lewis, ha vinto 10 gare all’anno; questo andamento sì che lo potrebbe portare ad insidiare il trono di Schumi. E i 7 titoli mondiali? Quello onestamente sembra un obiettivo troppo arduo: se anche vincesse il campionato quest’anno Hamilton arriverebbe a 4 titoli e l’attuale stagione ha dimostrato come i suoi rivali, prima fra tutti la Ferrari stia crescendo molto e abbia tutte le carte in regola per laurearsi campione in un prossimo futuro. Difficile dunque pensare che nelle prossime 3 annate Hamilton faccia man bassa. La suggestione però c’è e resta affascinante, per una sfida a distanza che profuma di storia.

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