
Gli hacker possono rubarti la vettura - www.MotoriNews24.com
Fine dell’era dei ladri di auto vecchia scuola, questi ti rubano l’auto a distanza!
Connettere un’auto a Internet offre senza dubbio comodità e funzionalità innovative, ma espone anche i conducenti a rischi inaspettati. Recentemente, durante il Black Hat Asia 2025, un team di esperti di PCAutomotive ha dimostrato come una vettura moderna – in questo caso specifico una Nissan Leaf del 2020 ma non solo questo modello -possa diventare un bersaglio facile per gli hacker, rivelando vulnerabilità inquietanti nel design delle auto connesse. Questo evento non è solo un campanello d’allarme per i conducenti, ma anche un richiamo urgente per l’industria automobilistica e le istituzioni preposte alla sicurezza.
I ricercatori di PCAutomotive hanno messo in evidenza dieci vulnerabilità critiche che possono essere sfruttate per compromettere la sicurezza di un veicolo. Attraverso un mix di hardware reperito su piattaforme di e-commerce e componenti provenienti da sfasciacarrozze, questi esperti sono riusciti a bypassare le protezioni antifurto della Nissan Leaf. La cosa più allarmante è che l’intero attacco è stato condotto da remoto, utilizzando semplicemente un laptop. Questo significa che un potenziale hacker non ha nemmeno bisogno di trovarsi fisicamente vicino al veicolo per poterlo controllare.
L’attacco ha messo in luce come gli hacker possano non solo tracciare la posizione dell’auto tramite GPS, ma anche registrare conversazioni all’interno del veicolo e riprodurle dagli altoparlanti. La facilità con cui questo è stato realizzato solleva interrogativi fondamentali sulla sicurezza delle auto di nuova generazione, che vengono frequentemente pubblicizzate come il futuro della mobilità. Tuttavia, questa visione idilliaca può facilmente trasformarsi in un incubo tecnologico se le aziende non affrontano seriamente il problema della cybersecurity.
Le lacune della risposta aziendale
Nissan, informata delle vulnerabilità, non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale. Questa mancanza di trasparenza è preoccupante e mette in discussione la responsabilità delle case automobilistiche nel garantire la sicurezza dei loro prodotti. Secondo un rapporto pubblicato da Cybersecurity Ventures, si prevede che i costi globali dei crimini informatici raggiungano i 10,5 trilioni di dollari entro il 2025, un dato che sottolinea l’urgenza di proteggere i veicoli connessi.
In questo scenario, è fondamentale che i consumatori siano informati sui rischi e sulle misure di protezione disponibili. Le case automobilistiche devono non solo migliorare le loro tecnologie di sicurezza, ma anche educare i propri clienti su come proteggere i propri veicoli. Ad esempio, l’uso di password robuste e l’aggiornamento regolare del software dell’auto possono contribuire a limitare i rischi di attacchi esterni.

La questione della sicurezza delle auto connesse non è solo una questione tecnica, ma anche una questione di responsabilità sociale e politica. Le istituzioni devono intervenire per regolamentare il settore e garantire che le case automobilistiche rispettino standard rigorosi in materia di sicurezza informatica. In un contesto in cui la tecnologia avanza rapidamente, è essenziale che la legislazione tenga il passo con l’innovazione, per proteggere i cittadini da potenziali abusi.
Il panorama della mobilità sta cambiando rapidamente, e con esso anche le sfide legate alla sicurezza. È fondamentale che i conducenti e le case automobilistiche collaborino per creare un ambiente più sicuro. La tecnologia può e deve migliorare la nostra vita, ma solo se viene progettata e implementata con la sicurezza al primo posto. Con l’emergere di nuove minacce, il dibattito su come proteggere le auto connesse è più attuale che mai e richiede un’attenzione collettiva.