
La multa in bus - www.MotoriNews24.com
Lo chiamano vizio di forma ma per noi, può essere una salvezza, ecco come giocarti la carta giusta.
Nel contesto del trasporto pubblico, le sanzioni per il mancato possesso di un biglietto sono eventi comuni. Tuttavia, cosa accade quando il verbale emesso dal controllore contiene dati errati? Questa situazione può generare confusione tra i passeggeri, che si chiedono se sia obbligatorio pagare una multa quando i dati anagrafici riportati sono errati. L’argomento è di particolare rilevanza, poiché le conseguenze possono variare notevolmente a seconda della gravità dell’errore.
L’identificazione corretta del trasgressore è fondamentale per la validità di un verbale. Se i dati sono errati, ciò può costituire un vizio di forma, potenzialmente conducendo alla nullità della sanzione. Tuttavia, non tutte le imprecisioni portano automaticamente all’annullamento della multa. La Corte di Cassazione ha stabilito una distinzione tra errori rilevanti e irrilevanti.
Un errore è considerato rilevante se compromette la possibilità di identificare con certezza il trasgressore. Ad esempio, se il verbale presenta un nome completamente errato, un codice fiscale sbagliato o una data di nascita non corrispondente, l’identificazione diventa problematica. In tali casi, il diritto di difesa del soggetto multato è compromesso, consentendo di contestare la sanzione.
Al contrario, errori minori, come un refuso nell’indirizzo o un’imprecisione nel nome, non inficiano la validità del verbale, a meno che non rendano impossibile l’identificazione. La giurisprudenza suggerisce che una piccola imprecisione non giustifichi la contestazione della multa, e in questi casi il pagamento è obbligatorio.
Cosa succede se si forniscono dati falsi al controllore?
È importante notare che, durante un controllo, il passeggero è tenuto a fornire informazioni veritiere. Dichiarazioni false a un pubblico ufficiale possono configurare un reato ai sensi dell’articolo 495 del Codice penale, relativo alla falsa attestazione. Sebbene il controllore non possa trattenere documenti d’identità, il passeggero deve comunque fornire le proprie generalità.
Se il controllore ha dubbi sull’identità del trasgressore, può richiedere l’intervento della Polizia per un’identificazione coattiva. Questo è particolarmente significativo se il controllore ha ricevuto informazioni errate, poiché la multa potrebbe essere erroneamente intestata a una persona inesistente o con dati completamente sbagliati.
La notifica del verbale deve avvenire all’indirizzo di residenza registrato presso l’Anagrafe. Se il verbale viene inviato a un indirizzo errato, le conseguenze possono essere significative. In caso di notifica non andata a buon fine, il verbale potrebbe essere considerato nullo, a meno che l’ente accertatore non riesca a recuperare l’indirizzo corretto entro il termine di prescrizione di cinque anni.
Tuttavia, se la notifica viene inviata correttamente ma non viene ritirata, essa è considerata valida dopo un periodo di giacenza di dieci giorni presso l’ufficio postale. In questo caso, il destinatario non può appellarsi alla mancata ricezione per evitare il pagamento.
Come contestare una multa con dati errati: tutta la procedura
Se si ritiene che il verbale presenti errori significativi, esistono diverse modalità per contestare la sanzione. La prima opzione è il ricorso in autotutela, che consiste in una richiesta informale all’ente che ha emesso la multa, da inviare entro 60 giorni dalla notifica. È importante specificare i motivi per cui si ritiene illegittima la sanzione.
Un’altra possibilità è il ricorso al Prefetto, che deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica. In questo caso, i motivi di contestazione devono essere chiaramente esposti e possono includere documentazione che comprovi l’erroneità dei dati.
Infine, il ricorso al Giudice di Pace rappresenta la via più formale e deve essere attivato entro 30 giorni dalla notifica del verbale o dalla decisione negativa del Prefetto. Questo tipo di ricorso comporta costi aggiuntivi, inclusi il contributo unificato e le marche da bollo.

Il mancato pagamento di una multa può portare a conseguenze legali, inclusa l’emissione di un’ordinanza ingiunzione di pagamento. Questo provvedimento può comportare un raddoppio della sanzione originaria, aumentando significativamente l’importo da versare. Pertanto, è consigliabile affrontare tempestivamente la situazione, sia attraverso il pagamento che tramite contestazione, per evitare problematiche legali future.