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MotoGP, nuove regole 2016. Ducati come Honda e Yamaha

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E’ stata diramata la lista completa delle concessioni tecniche previste per alcuni costruttori MotoGP nel 2016. Alcuni chiarimenti importanti che raccontano il quadro tecnico in cui correranno i team la prossima stagione

Nonostante l’avvento della nuova centralina unica abbia cancellato la precedente divisione in classe Open e Factory, ci saranno ugualmente dei piccoli vantaggi tecnici a beneficio di alcuni costruttori. Si tratta di quei costruttori che non raccolgono una vittoria dal 2013, e non hanno raggiunto 6 podi nella passata stagione. Visti i risultati in pista ed i podi conseguiti, la Ducati si allinea a Honda e Yamaha e non riceverà alcuna concessione tecnica nel 2016. Saranno invece Suzuki ed Aprilia ad usufruire dei benefici stabiliti.

Per il 2016, le “Full concessions” sono le seguenti:

• Limite di 9 motori per pilota a stagione.

• I motori sono esenti dalle norme di omologazione del motore (congelamento di sviluppo) e possono ricevere aggiornamenti durante la stagione.

• Le squadre possono provare con i piloti ufficiali e collaudatori in qualsiasi momento e qualsiasi circuito, utilizzando le unità destinate allo sviluppo pneumatici (120 pneumatici per pilota).

Abbiamo riassunto che cosa significa per ogni costruttore nella seguente tabella:

Confrontando le concessioni 2015 rispetto alle attuali, spariranno:

• 4 litri di carburante gara in più. Il nuovo limite di 22 litri è a metà strada tra il vecchio limite di 20 LT per i Factory e di 22 per gli Open.

• 12 sostituzioni complete motore per ogni pilota, mentre il vecchio limite per i Factory come Yamaha ed Honda era di 5 motori.

• Una gomma posteriore più morbida dedicata. In concomitanza con l’inizio dell’era Michelin, tutti i concorrenti riceveranno le stesse opzioni di gomme per ogni gara.

• Il software ECU non è unificato. I team Factory, compresi quelli con le concessioni, erano gli unici ad utilizzare un proprio software su misura.

Il sistema per la rimozione o la restituzione delle concessioni continuerà ad essere basato sull’accumulo di ‘punti’ di concessione per gli arrivi a podio in condizioni di asciutto o bagnato:

• Primo posto = 3 punti di concessione.

• Il secondo posto = 2 punti di concessione.

• Terzo posto = 1 punto concessione.

Se Suzuki o Aprilia dovessero raggiungere 6 punti di concessione in questa stagione:

• I test illimitati verranno immediatamente bloccati.

• Il limite sui 9 motori per pilota continuerà fino alla fine della stagione, per poi scendere a 7 per il 2017.

• Esenzione dal congelamento dello sviluppo del motore continuerà fino alla fine della stagione, quindi essere annullata per il 2017.

Se Honda, Yamaha o la Ducati non riescono a neanche a conquistare “un punto di concessione” (e quindi un podio) nel 2016:

• Tutti i piloti che utilizzano moto del produttore beneficeranno dell’elenco completo delle concessioni nel 2017.

Nessuna restrizione sul limite di moto in pista per costruttore:

• In precedenza, ogni costruttore aveva un limite massimo di quattro moto nella categoria Factory.

• Per il 2016, l’unico limite è un massimo di due moto in ogni squadra Factory. I costruttori potranno anche dare in leasing le moto in configurazione Factory e le attrezzature alle squadre indipendenti.

Chiarimenti sulle penalizzazioni al pilota:

• Ogni sanzione subita a causa di accumulo di punti di penalità (partenza dal fondo della griglia per 4 punti, partenza dalla pit lane per 7 punti, sospensione da una gara per 10 punti) può essere subita solo una volta da ogni pilota, fino a quando il pilota passa 10 punti.

• Questo risolverebbe il problema, ad esempio, se Valentino Rossi dovesse ricevere una secondo retrocessione in griglia di partenza nel caso in cui riceva 1 punto di penalità dopo il suo punto di Misano 2015 che scade a settembre, ma prima che i 3 punti da Sepang siano cancellati ad ottobre.

• Potrebbe anche significare che se Rossi dovesse scendere di nuovo a zero punti di penalità dopo Sepang, dovrebbe accumulare sei punti prima di essere sanzionato nuovamente (partenza da pit lane).

Le novità riportate sono molto importanti, poiché confermano l’allineamento totale di Ducati ai costruttori giapponesi e lascia la porta aperta ad ulteriori importanti passi avanti ad Aprilia e Suzuki, senza dimenticare la KTM che proprio in questi mesi sta mettendo in pista la propria moto in previsione di debuttare in gara nel 2017.

Analizzando le nuove regole, appare ancora più chiaro l’intento di Ducati nell’ingaggiare un pilota veloce come Casey Stoner nel ruolo di collaudatore ufficiale. Senza nulla togliere a Michele Pirro, che in questi anni ha svolto un lavoro fantastico dando spesso filo da torcere agli ufficiali nelle sue wild card, è ovvio che l’australiano rappresenti una cartina di tornasole ancora più accurata per valutare i miglioramenti della moto.

Casey Stoner non ha mai svolto questo ruolo in maniera così completa neanche per la Honda e sarà interessante verificare quanto risulterà importante il suo contributo nel portare avanti lo sviluppo di Ducati, proprio oggi che i pochi vantaggi di cui godeva la compagine di Borgo Panigale sono decaduti.

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