La situazione con la quale il mondo della MotoGP, e non solo, è costretta a convivere è, indubbiamente, qualcosa di straordinario. Lo slittamento continuo del campionato – notizia di ieri, il rinvio del GP di Austin -, almeno fino al Gran Premio di Argentina (nonostante permangano ancora dubbi su esso) sta, inevitabilmente, mettendo in difficoltà organizzatori, piloti, scuderie. In una recente intervista rilasciata al quotidiano spagnolo AS, Carmelo Ezpeleta ha commentato le ultime notizie: «Essendoci 400 italiani nella MotoGP, siamo costretti a ritardare le date. Di certo non mi arrendo. Se necessario correremo in inverno andando in luoghi caldi. Ora siamo nel momento peggiore di questa crisi, ma arriverà un giorno in cui la situazione migliorerà».
Naturalmente, l’obiettivo primario è salvare il mondiale, cercando di garantire la massima e completa regolarità: «Mi pagano solo per le gare e le farò finché posso. L’ho fatto per tutta la vita e quello che sta succedendo è la cosa più triste che ho dovuto vivere, tranne la morte di un pilota, ovviamente. Quindi abbiamo in programma di allungare il campionato fino a dicembre, se necessario. In situazioni eccezionali, saranno misure eccezionali, a meno che non ci dicano di no, che dobbiamo fermarci».
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