
Questo è il suo vero stipendio! - www.MotoriNews24.com
Buono l’odore della benzina ma…quanti di voi lo farebbero per lavoro? Dopo aver letto lo stipendio medio di un benzinaio forse cambierete idea.
Hai mai pensato a quanto possa guadagnare un benzinaio in Italia? Sorprendente, non è vero? In un paese dove il costo del carburante è uno dei più alti d’Europa, è interessante scoprire il lato oscuro di un mestiere che spesso viene sottovalutato. Sì, perché dietro la pompa di benzina c’è un mondo di cifre che pochi conoscono.
L’Italia vanta più di 22.000 stazioni di servizio, un numero che ci colloca tra i leader in Europa. Per fare un confronto, la Germania ne ha circa 14.000. Nonostante questa abbondanza, il lavoro di benzinaio è spesso visto come un ripiego, un’occupazione senza grande prestigio. Ma chi lavora in questo settore sa benissimo che le cose non stanno esattamente così.
La verità è che il prezzo della benzina è influenzato in modo drammatico da tasse e accise, che possono superare il 60% del costo finale al litro. Solo per fare un esempio, l’accisa sulla benzina è di circa 0,73 euro al litro, a cui si aggiunge l’IVA al 22%. Quindi, chi è veramente il vincitore in questo gioco di numeri?
Stipendio medio di un benzinaio: i fattori che lo influenzano…
Se guardiamo da vicino, lo stipendio di un benzinaio dipendente può variare notevolmente. Un impiegato full-time lavora circa 45 ore a settimana e potrebbe guadagnare tra 1.200 e 1.400 euro netti al mese all’inizio della carriera. Con l’esperienza, questa cifra può salire a 1.500 – 1.700 euro netti al mese. Ma non è finita qui: un responsabile di stazione di servizio può arrivare a guadagnare oltre 1.800 – 2.000 euro netti al mese. Un bel salto, vero? Ma attenzione, non tutte le pompe di benzina sono uguali.

Le entrate di un distributore di benzina possono variare drasticamente a seconda della posizione e dei servizi offerti. I piccoli distributori, che spesso non offrono nulla oltre al carburante, possono guadagnare tra 1.000 e 2.000 euro al mese. Le stazioni con volumi di vendita elevati e servizi accessori, come bar o negozi, possono arrivare a incassare tra 3.000 e 6.000 euro al mese. E chi lavora in aree di servizio autostradali? Qui le cifre possono superare i 10.000 euro al mese, grazie all’alto traffico e alla varietà di servizi offerti. Pensateci: chi si ferma in autostrada non lo fa solo per fare rifornimento, ma spesso anche per bere un caffè o comprare un panino.
Non possiamo dimenticare le disparità regionali. Secondo un’indagine del Codacons, il Trentino-Alto Adige è la regione con il carburante più caro, seguita da Basilicata e Valle d’Aosta. Dall’altra parte, Marche e Lombardia si distinguono per i prezzi più competitivi. Le stazioni di servizio più redditizie si trovano nelle grandi città come Milano, Roma e Napoli, dove il volume di vendite è costantemente alto. Ma perché ci sono queste differenze? È solo una questione di posizione? O c’è di più?
In un mondo che corre verso l’elettrico e la sostenibilità, il lavoro del benzinaio non è solo un retaggio del passato. È un mestiere che, per molti, rappresenta una fonte di reddito fondamentale. Eppure, rimane in ombra, poco considerato. La prossima volta che farete rifornimento, fermatevi a riflettere su chi c’è dietro quel bancone, chi gestisce il flusso di carburante e gestisce i rapporti con i clienti. Un lavoro che, per quanto ben pagato, non andrebbe mai preso sotto gamba.