
Ecco dove è finito -www.MotoriNews24.com
Ti ricordi il famoso pilota abruzzese? Oggi, fa tutt’altro: ecco come è cambiata la sua vita dopo l’addio alle corse.
L’Italia è un paese che ha fatto e dato così tanto per il mondo del motorsport che è paradossale che ad oggi, siano davvero pochi i piloti italiani che tengono alta la bandiera in Formula Uno o nelle serie minori. La maggior parte dei campioni che hanno dominato gli ultimi anni in Formula Uno in effetti sono stranieri: l’olandese Max Verstappen, il britannico Lewis Hamilton, il tedesco Michael Schumacher, forse il più abile di sempre.
Tra i piloti italiani più famosi che negli ultimi venti – trent’anni hanno corso in Formula Uno c’è anche Jarno Trulli, classe 1974, stella abruzzese che pur non avendo mai portato a casa un titolo mondiale fece bellissima figura con molte delle squadre in cui corse e, chissà, se non ci fosse stato un certo Schumi forse avrebbe anche potuto tentare un approdo in Ferrari che gli avrebbe dato una carriera più soddisfacente.
Trulli ha corso con Minardi, Jordan, Toyota – forse una delle più grandi occasioni mancate nella storia dello sport – Prost, Renault e in ultimo Lotus con cui si è ritirato nel 2011 dopo ben 252 gran premi corsi. Nel suo palmares, una vittoria e 11 podi che non sono pochi, se consideriamo che Trulli non ha mai avuto una macchina con cui puntare davvero al titolo in tutti quegli anni.
Un cambiamento radicale!
Ad oggi, Trulli è molto lontano dal mondo delle corse. Il pilota ha corso una decina di anni fa in Formula E, poi è passato a commentare le prestazioni dei colleghi su TV8 ma la sua principale attività, oggi, ha poco a che fare con le corse. In effetti, se prendiamo il Codice della Strada, potremmo dire che si tratta di qualcosa che va in perfetta antitesi a ciò che un pilota dovrebbe fare.

Ad oggi infatti, Jarno Trulli come egli stesso rivela ad un’intervista a La Gazzetta dello Sport è un imprenditore di successo nel ramo alberghiero ma…sopratutto in quello del vino! “Oggi? Brindo col vino che faccio io”, le sue parole alla domanda “che cosa fai oggi?”. Bere e guidare non è una buona combinazione in Formula Uno a meno che non siate Kimi Raikkonen…ma questa è un’altra storia che magari vi racconteremo un domani.
Il pilota abruzzese insomma incarna un po’ tutti gli stereotipi positivi dell’italiano, appassionato di motori, belle donne e cultore del vino. Una carriera soddisfacente che non è mai stata coronata da una vittoria di un mondiale, ma impariamo da lui a guardare il bicchiere mezzo pieno. Magari di un buon Montepulciano…