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Storia del Motomondiale in America Latina

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Dopo lo scoppiettante inizio del Mondiale 2016, la MotoGP fa tappa sul tracciato di Termas de Rio Hondo per il secondo appuntamento del Mondiale

Termas de Rio Hondo ha rappresentato il ritorno del Motomondiale in terra argentina nel 2015, ma soprattutto il ritorno nel continente sudamericano dato che l’ultima gara svolta nelle Americhe al sud dell’Equatore risale a Rio de Janeiro 2004 con la vittoria di Makoto Tamada in MotoGP. Oltre al tracciato di Jacarepaguà, quali altre perle ha regalato al Motomondiale il continente sudamericano? Buenos Aires, Goiania, Interlagos, San Carlos e l’ultimo arrivato Termas de Rio Hondo. Come si può notare, è il Brasile ad aver regalato più tracciati al Motomondiale con ben 3 circuiti, poi l’Argentina con 2 e il Venezuela (grazie alla presenza di Carlos Lavado) che segna comunque una bandierina.

Andiamo con ordine e analizziamo ogni singola pista. Il tracciato di Buenos Aires è stato il capostipite dei tracciati sudamericani ad ospitare il Motomondiale, infatti a più riprese si è corso sul tracciato della capitale argentina: 1961-1963, 1981-1982, 1987, 1994-1995, 1998-1999. Se l’Argentina ha dato il là, subito dopo è arrivato il Venezuela: 3 le edizioni del Gran Premio del Venezuela disputate sul tracciato di San Carlos: 1977-1978-1979. Nelle edizioni 1977 e 1979 a trionfare furono i piloti locali Johnny Cecotto (1977 nella classe 350 su Yamaha) e Carlos Lavado (1979 sempre in 350 e sempre su Yamaha).

Arriviamo finalmente al Brasile con i suoi 3 tracciati storici: Goiania, Interlagos e Rio. A Goiania il Motomondiale ci arriva nel 1987 e ci resta solamente fino al 1989, 1 edizione sola disputata ad Interlagos mentre è ben più lunga la storia tra il Motomondiale e il tracciato di Rio de Janeiro o Jacarepaguà: ben 9 edizioni dal 1995 al 2004.

Il Sudamerica ha regalato al Motomondiale anche diversi notevoli piloti, dei quali i più famosi sono certamente Sebastian Porto (Argentina), Alex Barros (Brasile), Carlos Lavado e Johnny Cecotto (Venezuela).

Alex Barros è un classe 1970 che ha esordito nel Motomondiale nel 1986 in classe 80 per poi passare direttamente alla 250 nel 1988 e debuttare in 500/MotoGP nel 1990 restandoci fino al 2007 con una breve parentesi nel Mondiale Superbike nel 2006. Barros ha un 4° posto come miglior piazzamento in campionato (ben 5 volte 4° nel 1996-2000-2001-2002-2004) ed ha all’attivo 7 vittorie tra 500 e MotoGP.

Classe 1978 invece per l’argentino Sebastian Porto il cui debutto risale invece al 1994 in 125 con una Aprilia (ritirato in Argentina), passando in 250 nel 1995 e restandoci fino al 2006 con un 2° posto in campionato come migliore risultato ottenuto nel 2004 dietro a Daniel Pedrosa. 7 le gare vinte per Porto, tutte in 250 con 11 pole e 19 podi complessivi.

Ha 60 invece Carlos Lavado, 2 volte campione del mondo in 250 nel 1983 e nel 1986. Debutta in 250 nel 1978 e nello stesso anno corre anche in 350 (allora ogni pilota correva in categorie diverse nello stesso anno) e rimane in 250 fino al 1992 collezionando 17 vittorie, 36 podi e 22 pole position. Corre anche in 350 dal 1978 al 1982 collezionando 2 vittorie e 6 podi.

60 sono le primavere anche per il connazionale di Carlos Lavado, ovvero Johnny Cecotto. Cecotto debutta in 250 nel 1975 ottenendo subito 2 vittorie e un 4° posto finale in campionato. Nello stesso anno debutta in 350 vincendo subito il titolo con 4 vittorie e 5 podi complessivi. Resterà in 350 fino al 1980. Nel 1976 debutta in 500 e ci rimane fino al 1980 ottenendo un 3° posto finale come miglior risultato nel 1978. In tutto ottiene 14 vittorie, 26 podi e 22 pole prima di passare in Formula 1 nel biennio 1983-1984.

Le nuove leve del Sudamerica hanno i nomi di Yonny Hernandez (Colombia), Leandro Mercado e Gabriel Rodrigo (Argentina) ed Eric Granado. Il solo Mercado può fregiarsi di un titolo, grazie alla vittoria nella Stock 1000 2014 con la Ducati Panigale.

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