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MotoGP, Jarvis conferma: «Il Team Marc VDS è il primo della lista per noi»

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Il distacco tra Tech3 e Yamaha ha lasciato due Yamaha M1 in attesa di essere assegnate. Il manager Jarvis conferma che la volontà di continuare a fornire altri team è viva

Lin Jarvis ha confermato la volontà di Yamaha di sostenere un team satellite nel 2019, sulla falsariga di quanto fatto con Tech3 nel recente passato. Il passaggio della compagine transalpina a KTM ha cambiato gli equilibri ad Iwata, che dopo aver appreso la decisione di Poncharal ha iniziato a trattare con le altre squadre per fornire due M1 su specifica clienti. Il primo candidato ad ereditare il posto di Tech3 è sempre apparso il Marc VDS, che però nelle ultime settimane era stato accostato più volte ad una ipotesi Suzuki. Per una questione di limite temporale e per l’impossibilità di mettere in piedi una struttura clienti adeguata, sembra però che Suzuki abbia rimandato il tutto al 2020, preferendo restare concentrata per un’altra stagione esclusivamente sulla crescita della GSX-RR ufficiale.

Intervistato da Speedweek, Lin Jarvis ha parlato sia della volontà Yamaha di avere un team clienti, che dell’attuale situazione di competitività delle M1 ufficiali. Ci si avvicina a Le Mans, ultima pista su cui vinse nel 2017 Maverick Vinales. Secondo quanto riportato dal sito tedesco, nel venerdì di Le Mans ci saranno colloqui molto importanti per definire la partnership tra Yamaha e Marc VDS: «Se sono fiducioso sull’avere un team clienti nel 2019? Darò una risposta politica. Ci piacerebbe avere di nuovo una situazione in cui abbiamo una squadra clienti, perché crediamo che sia un bene per noi e per lo sport. E’ un nostro obiettivo. Ma non sarò fiducioso finchè non avrò un contratto firmato tra le mani».

Nonostante tutti gli indizi conducano verso Marc VDS, Jarvis conferma che esistono altre strade: «Stiamo parlando con più di una squadra, ma il nostro obiettivo è trovare un accordo con il team più competitivo. Ecco perché il Marc VDS è il primo della lista, il nostro miglior candidato». In alcuni frangenti si era anche fatta avanti una ipotesi Pramac in orbita Yamaha: «Ho sempre saputo che Pramac è molto vicina alla Ducati. I suoi piloti hanno un contratto diretto con Ducati, quindi è una possibilità molto remota. Abbiamo molto rispetto per questa squadra, conosco molto bene il proprietario del team, Paolo Campinoti, un amico. Sarei rimasto sorpreso se fosse passato ad un altro Costruttore».

Avere un team satellite in pista è molto importante anche per lo sviluppo della moto, un problema molto sentito da Yamaha in questo periodo: «Ci sono molte ragioni per cui vogliamo continuare ad avere una squadra satellite. Se hai quattro moto in griglia, puoi avere più dati su cui lavorare. Questo ci darebbe anche l’opportunità di far entrare giovani in MotoGP. Zarco è un buon esempio: se uno dei nostri piloti del team ufficiale non avesse rinnovato il contratto, avremmo sicuramente offerto la sella a Johann, non c’è nessun dubbio al riguardo. Perciò saremmo felici di avere quattro piloti nella famiglia Yamaha, come in passato. Nel 2011 abbiamo portato Ben Spies dal Tech3 al Team ufficiale. Se non hai un team clienti, non hai questa possibilità».

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