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Superbike

La SBK a colpi di Shaker

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Dopo aver introdotto la divisione tra Gara 1 al sabato e Gara 2 alla domenica, arriva un altro colpo al cuore della SBK: la griglia di partenza della seconda frazione sarà decisa dal risultato di Gara 1

I puristi della “vecchia” SBK non hanno mai digerito le modifiche che negli anni hanno cambiato il volto di questa magnifica categoria. Il primo pesantissimo colpo è stato inferto quando si è deciso di cancellare la classica Superpole sul giro secco. Un giro da tutto o niente, in cui i più veloci in pista si giocavano il tutto per tutto alla caccia della pole. Un momento di adrenalina pura per piloti e pubblico, in cui si dava attenzione totale a quel singolo giro in cui il pilota doveva mostrare freddezza, classe e coraggio.

Quando è stato annunciato che la formula sarebbe cambiata, il boato di fischi degli appassionati è stato assordante. Ma è ben noto a tutti che non c’è peggior sordo di colui che non vuole sentire, e l’autore di questo misfatto è andato avanti, dando un’altra coltellata al cuore della SBK quando ha deciso che Gara 1 si sarebbe disputata al sabato, e Gara 2 di domenica.

Un altra coltellata al petto per un campionato che aveva delle caratteristiche uniche, che riusciva a portare in pista un pubblico da grandissimo evento e che oggi sta perdendo sempre di più identità. La mossa non è piaciuta al pubblico, che non ha premiato nè in pista nè da casa. La SBK ha perso interesse presso i tifosi, ed altri campionati che sono rimasti maggiormente fedeli alla formula originale stanno avendo sempre maggiore successo e visibilità. Basta pensare alla BSB, che continua a portare tantissimo pubblico in pista e che gode di ottima salute per quanto riguarda piloti e team.

Sembrava che questi due autentici colpi bassi fossero sufficienti a destabilizzare un campionato già in difficoltà, ma evidentemente non bastava. Non bastava azzoppare la SBK togliendo originalità e passione alla formula. Non bastava strappare Case su Case per portarle in MotoGP. Non bastava portare il campionato a correre su circuiti che di storia non ne hanno e di pubblico meno ancora.

Ed ecco che è arrivata l’ennesima mazzata, che suona quasi come un colpo di grazia inferto ad un ferito che soffre. Quasi per alleviare quelle sofferenze insopportabili, quasi per spegnere la flebile fiamma della vita residua. La decisione è giunta in un momento morto della stagione, nella lunga pausa tra i test di fine ed inizio anno. Nel momento di minore attenzione da parte del pubblico di appassionati. Abbiamo intitolato questo pezzo così, perchè sembra davvero che la griglia di partenza di Gara 2 SBK sarà decisa a colpi di Shaker, uno strumento utile per preparare magnifici cocktail, e davvero pericoloso nelle mani dell’organizzatore di un mondiale.

La griglia di partenza di Gara 2 nella stagione 2017 verrà stabilita in questo modo:

– I piloti che si sono qualificati dalla quarta fila (decima posizione) in poi al sabato, partiranno nella medesima posizione in Gara 2.

Per quanto riguarda le prime nove posizioni di partenza di Gara 2, il criterio che le determinerà è il seguente

– I primi tre classificati in Gara 1 occuperanno le posizioni dalla settima alla nona (terza fila). Il primo classificato si scambierà la posizione con il terzo, all’interno della terza fila.

– I piloti che termineranno Gara 1 ai piedi del podio (dalla quarta alla sesta posizione) saliranno in prima fila.

– Miglioramento di posizione anche per i piloti che termineranno dalla settima alla nona posizione, che partiranno dalla seconda fila in Gara 2

Se avete l’impressione che si tratti di un grande pasticcio, possiamo garantirvi che non vi sbagliate. Se avete l’impressione che sia una modifica piuttosto insensata, non possiamo che continuare a darvi ragione. La volontà apparente di coloro che reggono in mano i fili della SBK è quella di movimentare il campionato e tornare ad offrire spettacolo. Ma i metodi scelti sono davvero difficili da comprendere.

Questa decisione sembra l’ennesimo tassello di un percorso iniziato anni fa, di cui già abbiamo parlato e che sembra sempre più limpido davanti agli occhi di ogni appassionato. La mente torna ai tempi di Carl Fogarty, Giancarlo Falappa, Troy Bayliss e Noriyuki Haga. Torna ai tempi di Fred Merkel e della magnifica storia del Team di Oscar Rumi. Torna ai tempi in cui la SBK era un mondo di passione vera, sostenuta da appassionati e da un fantastico paddock che girava il mondo offrendo uno spettacolo incredibile sui tracciati più belli al mondo. Quella SBK, quel modo di correre, quel modo di vivere il paddock e la passione, ormai sono andati per sempre.

Speriamo che i fatti diano torto a chi vede questa modifica come l’ennesimo attentato all’identità della SBK. Speriamo che Mr. Ripley non riesca a compiere la sua impresa.

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